AUTILIO
"SUPERA" LA GELMINI: la
Basilicata peggio del Governo
Ormai
è chiaro che l'Assessore Regionale all'istruzione e formazione intende
realizzare un progetto di potenziamento e rafformamento dell'offerta formativa
prendendo a modello quello realizzato dalla Regione Lombardia e "anticipando
e ampliando" le competenze regionali del titolo V della Costituzione.
E'
quanto emerge dalle dichiarazioni rese in IV Commissione cultura: "..........però noi abbiamo addirittura
forzato la mano col Governo facendo un protocollo d'intesa del tutto simile a
quello della Lombardia, che anticipava l'applicazione del titolo V, cioè ci
dava la possibilità di entrare a gestire la scuola, ma questo è stato bloccato
dal Ministero del Tesoro, che infatti non ha dato esecuzione all'accordo con la
Lombardia, epurandolo di tutte le parti che riguardavano l'applicazione del
titolo V, per cui tutto è rientrato nell'ambito della gestione dei precari."
(Antonio Autilio - Assessore Regionale)
".......Poi non è vero che noi stiamo
puntando alla regionalizzazione della scuola che è un bene concorrente legato
alla normativa statale in base al titolo V della Costituzione, agli artt. 117 e
118, mentre per altri versi dà ruoli alle autonomie locali per le funzioni
amministrative.
E proprio oggi la Conferenza dei
Presidenti delle Regioni dovrebbe approvare il documento che abbiamo condiviso
e concordato con il Ministero
dell'Economia e con il Ministero della Pubblica istruzione, per cui se
tutto andrà bene dopodomani noi dovremmo avere già l'iter per l'attuazione del
titolo V, dove le competenze regionali diventano molte di più.
Quindi l'accordo che noi abbiamo fatto
anticipa sostanzialmente molte di queste cose e poiché gran parte delle materie
sono concorrenti, noi abbiamo istituito con questo accordo un tavolo tecnico -
politico per andare in deroga alla legislazione vigente e far avanzare il
titolo V della Costituzione." (Giovanni Pugliese - Dipartimento Formazione)
Stupisce
che l'Assessore regionale di una coalizione di Centro - sinistra sbandieri
orgogliosamente l'aver preso come punto di riferimento il "modello lombardo" che prevede l'avvio del processo di
destrutturazione del sistema nazionale di istruzione, come sancito dalla
Costituzione, fino a stabilire che nel sistema regionale si può sostenere
l'esame di stato finora di carattere nazionale, utilizzando il personale e le risorse come materie di
competenza regionale, trasformando
l'offerta dell'istruzione pubblica e statale in "un'offerta a domanda individuale."
Viene spontaneo chiedersi se rientrano
tra le prerogative della Regione Basilicata:
-
l'attivazione
di modelli sperimentali di organizzazione e gestione didattica seppur con
l'adesione delle singole istituzioni scolastiche atteso che il DPR 275/98 è
ancora vigente.
-
La
definizione di innovazioni condivise
relative agli aspetti organizzativi e didattici previsti dai regolamento
governativi, di cui all'articolo 64, comma 4,
della legge 133/08, con particolare riferimento all'istruzione tecnica e
professionale atteso che i REGOLAMENTI attuativi ancora non sono stati
approvati.
-
La
pianificazione di un sistema di formazione continua del personale della scuola
atteso che la formazione dei docenti e personale ATA è materia esclusiva dello
Stato.
Un'istruzione di segno locale, come quella disegnata dall'intesa,
significa lo smantellamento di un'idea di formazione pubblica per il nostro
Paese a favore di una "privatizzazione" regionale, di un
"federalismo scolastico" che utilizzerà ben 80 milioni di euro e che
intende "formare" circa 3000 docenti - esperti nei prossimi tre anni.
E' evidente il tentativo di regionalizzare l'istruzione.
Per raggiungere l'obiettivo l'Assessore regionale all'istruzione e
formazione ha utilizzato l'INTESA con il MIUR, finalizzata in altre regioni a
risolvere il problema occupazionale dei precari, per costruire un sistema
parallelo di offerta progettuale che non avrà nessuna ricaduta utile alla
risoluzione di problemi emergenziali in cui versa il sistema scolastico lucano
già provato dai tagli operati dal Governo.
In Basilicata, l'autonomia
scolastica, privata delle offerte formative fondamentali (tempo pieno,
tempo prolungato, sostegno ai diversamente abili, classi carcerarie, corsi per
adulti, strumento musicale, ecc.) e dell'organico ATA indispensabile per l'apertura e la chiusura dei plessi, i
servizi amministrativi e laboratoriali, il supporto alla mensa, la vigilanza degli alunni e l'assistenza ai
diversamente abili, continua a non poter garantire la sicurezza ed i
servizi fondamentali per il suo funzionamento e per assicurare gli standard
dell'organizzazione e della didattica.
Ad anno scolastico
ampiamente inoltrato i circa 700 precari storici della scuola lucana, al
contrario dei colleghi di altre regioni che già lavorano, continuano a rimanere inoccupati e rischiano
di non trarre i benefici sperati dalle
attività progettuali che forse le scuole attiveranno a seguito dell'emanazione
dei bandi regionali di cui ancora non si conoscono i contenuti.
La FLC CGIL
di Basilicata reputa inaccettabile il
disegno di un sistema formativo parallelo a quello statale e ritiene importante
informare la scuola ed il territorio lucano
circa i rischi che corre il sistema
scolastico lucano statale a fronte degli interventi che la Regione Basilicata
ha programmato.
E' importante che tutte le
componenti della scuola e della società
civile conoscano con esattezza
l'orientamento che la
Regione Basilicata intende perseguire e diano inizio ad un
confronto democratico finalizzato alla condivisione di una programmazione
adeguata alla risoluzione dei problemi emergenziali del sistema scolastico
lucano.
FEDERAZIONE
LAVORATORI DELLA CONOSCENZA - FLC-CGIL Basilicata - Potenza
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