VERSO GLI STATI GENERALI DEL CENTRO, PER RILANCIARE I VALORI DELLA POLITICA
L'Unione di
Centro non può limitarsi a ipotizzare la sua strategia politica rispetto alle
disavventure del PDL e del PD ed è per questo che durante la convocazione degli
Stati Generali del Centro a Chianciano dall'11 al 13 settembre, occorrerà
delineare le nuove regole ed il progetto politico per richiamare alla
partecipazione attiva i tanti moderati rimasti delusi dal fallimentare sistema
bipolare. Anche in questi giorni di caldo torrido con la politica in vacanza ed
i politicanti privi di idee e proposte serie per il rilancio del Paese, il
dibattito sembra essersi relegato a predeterminare in anticipo quegli sterili accordi
e quelle strumentali alleanze pre-costituite che hanno finito di giovare in
questi anni solo a pochi intimi a discapito dei problemi reali del Paese e
delle nostre comunità. E' giunta l'ora
di dare con fermezza e senso di responsabilità priorità ai programmi, cosi come
tra l'altro ribadito anche dal presidente Casini, per evitare di far emergere
il peggio della vecchia politica, riponendo al centro dell'attenzione il
Mezzogiorno.
Con la nuova
stagione politica che si preannuncia per il prossimo autunno non servono cambi
di nome, simboli o sigle, ma occorrerà ridefinire in maniera seria regole certe
per legittimare una rinnovata classe dirigente capace di saper interpretare sui
territori le esigenze delle comunità attraverso comportamenti corretti e
autorevoli.
In Italia c'è
un grande vuoto politico ed il nuovo soggetto politico dei moderati fortemente
voluto dal presidente Ferdinando
Adornato e dal coordinatore nazionale Angelo Sanza, condiviso fino ad oggi,
purtroppo, solo a parole da tanti autorevoli
personaggi (in primis Cesa, De Mita, Pezzotta, Buttiglione, Tabacci e altri) può
giocarsi una concreta chance per dare speranza e fiducia a quanti ancora
credono nei Valori della Politica, riscoprendo con formule nuove quella saggia
politica dei democratici-cristiani che hanno fatto grande l'Italia.
Ancora oggi viene
riproposto con maggior fervore il dibattito sulla "questione meridionale", che deve
trovare in ciascuno di noi un rinnovato entusiasmo per difendere i valori ed i
principi che hanno caratterizzato l'azione politica di autorevoli statisti da Don
Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi, Emilio Colombo e tanti altri.
Come non condividere quanto asserito dal primo presidente
del Consiglio dei Ministri, De Gasperi di cui ieri ricadeva l'anniversario
della sua scomparsa, "che con la morte della politica e del dibattito
politico muore anche la democrazia".
Ed è per questo,
che senza fughe in avanti e furbizie personali bisogna saper interpretare le regole giuste,
che tra l'altro qualcuno ha avuto la sapienza di delineare per rilanciare il nuovo
partito dei centristi e la Politica nel Paese.
Cambiare è possibile. L'importante è saper sprigionare
dai territori tutte le migliori energie ed intelligenze e mettere da parte quei
pochi che pensano di poter confezionare con i sacrifici di tanti onesti
militanti e simpatizzanti prebende e mediocri postazioni personali.
Se ciascuno di noi si convincerà che non è
più il tempo del successo personale e del consolidamento di posizioni di
potere, ma il tempo della responsabilità e del dovere e se ciascuno di noi farà
con umiltà il suo dovere, potremmo ancora ritrovare il senso e le ragioni di un
appartenenza ai valori della Politica.
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