La Provincia
di Matera e l'inserimento lavorativo dei disabili
Il
presidente Stella: "Le imprese e le pubbliche amministrazioni assumano più
diversamente abili. Insieme possiamo fare la differenza".
"In
momenti di crisi così stringente, sono i più deboli a pagare il tributo più
alto. La condizione di svantaggio che già condiziona pesantemente le loro vite,
e preclude loro innumerevoli possibilità, non deve incidere ulteriormente e
negatimene sulla loro felicità. Sono fermamente convinto che le comunità devono
rimanere accanto a questi cittadini e con il sostegno delle imprese e di tutte
le pubbliche amministrazioni sarà possibile disegnare uno scenario di
integrazione migliore di quello attuale. Queste persone meritano di costruirsi
la propria autonomia per sentirsi attivi e liberi, un'autonomia che comincia
dalla certezza di avere una occupazione che li coinvolga, da protagonista, nel
tessuto sociale. Ed è nel rispetto di questo diritto al lavoro che chiedo la
disponibilità delle aziende e delle pa di questo territorio a coinvolgere nel
proprio organico soggetti disabili."
Un
appello, onesto e sincero, quello che il presidente della Provincia di Matera
Franco Stella ha voluto lanciare al mondo delle aziende e delle pa. Un impegno
che oltre a essere segno di sensibilità morale e civile, rappresenta un obbligo
sancito dalla Legge 68/99. L'ufficio provinciale del Lavoro, preposto a
vigilare sul rispetto di questo obbligo, ha reso noto che nel 2009, nell'intero
territorio provinciale, sono state avviate al lavoro 75 disabili presso privati
e 5 presso le amministrazioni pubbliche.
"Numeri
- ha sottolineato il presidente Stella - che possono crescere grazie alla
sensibilità degli imprenditori e degli amministratori della cosa pubblica di
questa provincia. Una provincia intelligente e solidale, attenta e generosa.
Perché promuovere
i diritti e la dignità delle persone disabili significa arricchire le persone, le società e
le economie."
Informazione
di servizio - Si ricorda che le aziende e le pubbliche amministrazioni sono
tenute a comunicare le proprie dotazioni organiche e i propri bisogni, non
soddisfatti, entro e non oltre il 31 gennaio c.a.
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