L'Associazione
culturale Radici Motrici di Tursi presenta
"Davanti a loro un uomo: letture dalla terra madre parola", dialogo poetico tra Domenico Brancale e
Alfonso Guida, al Palazzo dei Poeti, 1° agosto, ore 20,30
"L'idea della
lettura con il poeta Alfonso Guida nasce prima di tutto da un continuo dialogo
che da anni abbiamo instaurato sia in nome della poesia che in nome di una
terra madre parola". È questa la motivazione che ha spinto due talentuosi e tra
i più affermati poeti lucani della nuova generazione a collaborare per realizzare
lo spettacolo
"Davanti a loro un uomo: letture dalla terra madre parola",
ovvero, un dialogo poetico tra Domenico Brancale e Alfonso Guida, i quali
leggeranno rispettivamente i versi dell'altro. Lo spettacolo andrà in scena
venerdì 1 agosto, alle ore 20,30, al Palazzo dei Poeti, nella Rabatana di Tursi,
ed è organizzato dall'associazione Radici Motrici di Tursi, nata da meno di tre
mesi, ma già molto attiva sul fronte artistico culturale.
"La parola per entrambi è un punto di non ritorno.
Tutti e due in stato d'esilio: Guida restando a San Mauro Forte, io abbandonando
Sant'Arcangelo - afferma Brancale - . È stata proprio Marina Cvetaeva a
scrivere ‘Tutti i poeti sono ebrei', nel senso che sono sempre in esilio,
sempre lontani nel nome. E dove comincia questo esilio per un uomo se non nel
proprio corpo. Scrivere è il tentativo, seppur fallimentare, di ritrovare un
giorno il Corpo promesso".
"E allora, ritornando alla nostra lettura: come
dialogano due poeti se non attraverso quella voce assordante che non dà tregua!
Confidandosi all'altro o confidando nell'altro, sussurrando il segreto cui
appartengono. Tutto ciò accade nelle corrispondenze, nelle telefonate,
nei messaggi di testo, nelle occasioni in cui ritornando in Lucania mi sono
recato a San Mauro per riabbracciare un fratello preso in parola" spiega ancora
Brancale.
"Leggere all'altro i propri testi è come dichiarare la propria
colpevolezza. Ma un poeta è colpevole dal momento in cui è nato una seconda
volta nella scrittura. Un vecchio rabbino soleva dire al figlio di fare
attenzione alle parole che avrebbe pronunciato in quanto avrebbero potuto
segnare il mondo", conclude il poeta lucano.
Si tratta dunque di un dialogo a due, con e attraverso
la poesia. E di fronte a loro un uomo: colui che ascolta, l'orecchio che
metteresti nel fuoco per credere ancora. "Di fronte a loro un uomo" è il
dialogo di questi due poeti che non smettono di cercare quell'uomo che si è
incamminato nella selva della vita, è la ricerca di una mano da stringere,
perché in fin dei conti non c'è nessuna differenza tra una poesia e una stretta
di mano. E poi un tavolo, l'ampolla riscaldata dal filamento di luce. Forse non
era mai stata sera, due uomini... uno che ha deciso di ascoltare la voce di
colui che tace.
Per maggiori informazioni visitare la pagina facebook
dell'associazione culturale (https://www.facebook.com/radicimotrici)
o telefonare al 3287865118. La locandina dell'evento, realizzato grazie al
contributo e dello show room Infissi di Policoro, è stata realizzata dal
giovane tursitano Giuseppe Zito.
Alfonso Guida (1973) è nato e vive a San Mauro Forte (MT). Nel
1998 vince il premio Dario Bellezza, per l'opera prima con la raccolta Il sogno, la
follia, l'altra morte a cura del Laboratorio delle Arti di Milano. Nel 2002
vince il premio Montale, con la plaquette Le spoglie
divise (Quindici stanze per Rocco Scotellaro). Suoi versi sono apparsi su diverse riviste e antologie
italiane, fra le quali «Poesia». Ha approfondito in particolare l'opera di
Dario Bellezza, Amelia Rosselli e Paul Celan. Ha pubblicato la raccolta Il dono
dell'occhio (2011), Irpinia (2012), A ogni passo
del sempre (edizione Aragno, 2013), L'acqua al cervello è una foglia (Lietocoll, 2014).
Domenico
Brancale (1976) è
nato Sant'Arcangelo e vive tra Bologna e Venezia. Ha scritto: Cani e Porci (Ripostes,
2001), L'ossario del sole
(Passigli, 2007), Controre
(Effigie, 2013) e incerti umani (Passigli,
2013). Ha curato il libro Cristina
Campo In immagini e parole e tradotto Cioran, John Giorno, Michaux,
Claude Royet-Journoud. Collabora con la Galerie Bordas, CTL-Presse e con le
riviste "Anterem" e "Rifrazioni". La sua ricerca sulla voce e sullo spazio ha
prodotto numerose performance tra le quali: Questa deposizione rischiara la tua assenza (Gasparelli Arte
Contemporanea, 2009); Nei miei
polmoni c'è l'attesa (Galleria Michela Rizzo, 2013); Se bastasse l'oblio (MAC di
Lissone, 2014); Langue brulée
(Palis de Tokyo, Parigi 2014).
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