Trasacco, la canonica accoglie i primi ospiti: due fratelli lucani
La nuova Casa dello studente, di Yvonne Frisaldi
Decolla l'iniziativa del parroco don Duilio Testa a sostegno degli universitari senza alloggio
TRASACCO - Quando sono entrati nell'edificio e hanno visto le stanze a
loro assegnate sono rimasti sorpresi. «Belle e spaziose, ma chissà
quanto ci costeranno al mese» hanno detto al parroco. «Qui si rimane
solo se non si paga» è stata la risposta di don Duilio Testa, il prete
che ha trasformato la canonica nella prima Casa dello studente
marsicana. Sede che accoglierà universitari aquilani. I primi ospiti
sono fratello e sorella. Salvatrice e Gianluca Mastrolillo di 23 e 18
anni. I due giovani sono nati a Tursi, un paesino in provincia di Matera
(Basilicata), ma da anni studiano nel capoluogo abruzzese. Don Duilio
li ha accolti con grande gioia cercando di metterli subito a loro agio.
Si è dato un gran da fare per convincere i genitori dei ragazzi,
accompagnati anche dal fidanzato di Salvatrice, che la casa è solida,
sicura e che il paese ha già aperto le sue braccia per accogliere con
tutto l'affetto possibile «l'arrivo dei nuovi fratelli».
Una
bella soddisfazione per il sacerdote che ama ed è riamato dai giovani
del paese, per il modo semplice e gioioso con il quale sa raccontare e
mettere in pratica il messaggio evangelico: anche in una sala da
giochi, dove spesso ha celebrato messa tra tanti giovani. Una gioia
vera, per lui, aver contributo alla rinascita simbolica della Casa
dello studente dell'Aquila, cancellata, insieme alla vita di tanti
ragazzi, e in pochi secondi, dalla furia del sisma. «Dobbiamo fare di
tutto per non disperdere la grande tradizione universitaria
dell'Aquila. Lavorare insieme per far rimanere le facoltà sul nostro
territorio in attesa della ricostruzione della città. Noi abbiamo fatto
un piccolo passo per contribuire a questo intento».
«Trasacco è
un paese accogliente» ha esordito Salvatrice «non ci aspettavamo questo
benvenuto così caloroso. ci troveremo di sicuro bene. E comunque siamo
qui per studiare». Un dovere prioritario per entrambi i fratelli. «Ho
fretta di laurearmi. Non dico quando perché sono scaramantica»
sottolinea sorridendo «mi mancano pochissimi esami prima di discutere
la tesi». Poi sul capo di Salvatrice sarà posta la corona d'alloro e
acclamata, come vuole il rito, dottoressa in Restauro. «All'Aquila
frequentavo l'Accademia delle belle Arti, mentre mio fratello l'ultimo
anno dell'istituto industriale» ha raccontato cambiando il tono della
voce, «quella notte, fortunatamente, ci siamo salvati. La scossa,
seppure fortissima ci ha consentito di scappare in strada, fuori
dall'appartamentino che occupavamo al Roio. Una esperienza terribile,
ma ora» ha proseguito «dobbiamo andare avanti e correre per arrivare al
traguardo: io della laurea e mio fratello del diploma».
Più
schivo Gianluca. «Siamo appena arrivati. Il parroco è simpaticissimo e
in questo paese troveremo di sicuro l?ambiente giusto per concentrarci
sullo studio». Il 20 giugno, data dell'inizio degli esami di maturità è
vicino.
La casa dello studente si trova in piazza Mazzini. È uno
stabile restaurato nel 2007 con un finanziamento pubblico. La struttura
è dotata di una cucina, sette stanze ampie e tre bagni, di cui uno per
disabili.
Per i trasaccani la casa dello studente voluta da don
Duilio è soprattutto un simbolo. La struttura è intitolata a Luigi
Cellini il 17enne morto quella maledetta notte del 6 aprile all'Aquila.
E dal dolore inconsolabile dei genitori e dell'intero paese è nata
l'idea. Un progetto, il primo passo verso la rinascita: dare sostegno
agli studenti aquilani orfani dell'università.
di Yvonne Frisaldi (L'Espresso - http://espresso.repubblica.it)
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