Maria Agnese Lauria, vedova Cucaro, compie oggi cento anni, è la prima donna nella storia di Tursi. Il sindaco Labriola la festeggia.
Compie oggi cento anni la signora Maria Agnese Lauria, essendo nata
all'alba del 24 ottobre 1912
a Tursi, in via Petrarca 46. È lei la prima donna in assoluto a superare
l'invidiabile traguardo del secolo di vita nella più che millenaria storia
tursitana (per gli uomini, anni fa, c'è stato il caso di un oriundo stiglianese
e di Giuseppe Gentile, deceduto appena due giorni prima della fatidica data).
Tutti in paese ricordano da sempre "Agnese" come una persona dalla tempra
fortissima, sia pure fisicamente assai minuta. Ancora oggi alterna momenti di
notevole lucidità ad altri comprensibilmente un po' meno, ma è tuttora quasi
autosufficiente e abbastanza attiva. "Siamo davvero contenti per lei, perciò
sarà festeggiata come merita, con un mazzo di fiori, la torta e una
pergamena", ha ufficializzato il sindaco
Giuseppe Labriola che, alle ore 17, si
recherà nell'abitazione dell'antico rione Catubba. Con lui una nutrita delegazione di amministratori locali,
sicuri di interpretare i sentimenti augurali e di simpatia dell'intera
comunità, nella quale non pochi provano anche una sana invidia, e lo ripetono in tanti tra i
sorrisi.
Figlia maggiore dell'agricoltore Filippo Lauria e della casalinga
Maria Antonia Persiani, la signora Maria Agnese è da diciassette anni vedova di
Antonio Curaro (Tursi, 30/01/1906-3/9/1995), che aveva sposato diciannovenne il
6 settembre del 1931. La loro vita è stata divisa equamente tra il duro
quotidiano lavoro nei campi e la crescita non facile, considerando anche i
tempi della guerra, dei cinque figli, ancora oggi viventi, da lei partoriti in
casa: Elisabetta (nata nel 1932,
ha vissuto a Craco dal 1955 e poi a Genova); Pasquale
(1934, emigrato nel capoluogo ligure dal 1960); Maria Immacolata (1936, l'unica
residente a Tursi); Filiberto (1939, anch'egli a Genova dal 1963); Rinaldo (1944, a Torino dal 1967).
Sono tutti coniugati e con due figli ciascuno, ma con qualche acciacco che non
consentirà loro di essere presenti, tranne Maria Immacolata che tuttora la
assiste e che ci garantisce: "Mia madre non ha mai avuto malattie significative
e, a dispetto del fisico, mangia ancora con buon appetito, inoltre, nei momenti
di vitalità piena e meno confusi, dimostra una memoria sorprendente". Una
annotazione sulla longevità che potrebbe interessare non soltanto i sociologi
rurali o gli specialisti di geriatria oppure i genetisti: i tre fratelli e le
altre due sorelle di Maria Agnese (Vittoria, Andrea, Maria, Salvatore e
Domenico), sono tutti novantenni e avviati a ripercorre la straordinaria longevità
(solo Vittoria è deceduta lo scorso giugno, a 98 anni).
Salvatore Verde
|