Pietro Di Noia,
giovane agente immobiliare di Tursi, ci racconta la nascita della sua attività
in un settore in crisi
Ci accoglie nella sua
agenzia, ben ristrutturata e dall'aspetto confortevole, con i suoi modi gentili
e familiari che eliminano ogni imbarazzo. Perché Pietro Di Noia, tursitano
verace, è cosi: umile e disponibile con tutti.
L'interlocutore giusto con il
quale analizzare la nascita di un'attività imprenditoriale "nuova" per la
realtà tursitana, inserita in un settore, come quello immobiliare, che sta attraversando
una profonda crisi. Situazione ccertata dalle continue statistiche che ci
vengono fornite dai mezzi di comunicazione, che stimano al ribasso la
percentuale di un mercato quasi fermo a livello nazionale.
Però il suo
entusiasmo coinvolge, ispira ottimismo e, detto francamente, farebbe bene
all'umore anche dei più pessimisti visionari del futuro. Gli poniamo alcune
domande per cercare di capire cosa c'è alla base di tanto "pensiero positivo",
che deve fare i conti con una piccola realtà come quella di Tursi.
Tanto per incominciare, un po' di biografia di Pietro Di Noia.
Sono nato il 16 maggio 1964 a Tursi, dove ho sempre
risieduto, sposato e padre di due ragazze. Ho mosso in loco i primi passi
lavorativi. Dopo il diploma da perito meccanico conseguito nel 1983, ho iniziato
subito a lavorare con l'impresa Antonio D'Alessandro, un'esperienza lavorativa durata
circa un decennio. In seguito, ho trovato impiego come cassiere presso la Esso di Scanzano Jonico, dove
ho avuto dei contatti con un signore italo-inglese che vendeva case qui ma
risiedeva in Inghilterra.
Ad un primo impatto non diedi molto peso a questa
figura, ma vedendo poi l'assiduità delle sue trasferte italiane per vendere
immobili, mi incuriosii ed accettai di seguire più da vicino tale settore. Cominciò
così, quasi per scherzo, la mia professione. Dopo altre esperienze lavorative,
un paio di anni fa decisi trasformare in prima occupazione, quello che era un
secondo lavoro, con grande orgoglio aggiungerei.
Ci parli della sua agenzia immobiliare tursitana "Casa & Case", sita
in Via Roma, 296. Lei ne è amministratore unico.
Intanto, ti ringrazio per la possibilità che mi offri di
rendere ancora più evidente un progetto importante nel quale io e i miei
collaboratori abbiamo investito molto e ci crediamo fermamente. Vorrei
precisare un particolare: anche se l'agenzia ha una sua sede ufficialmente dal
novembre del 2011, la mia attività ha avuto inizio all'alba degli anni Duemila,
quando ho cominciato a portare nella Basilicata visitatori e probabili
acquirenti da diverse parti del mondo. In modo graduale mi sono lasciato prendere da questa avventura,
anche perché amo il contatto diretto con la gente e la sincerità dei rapporti
umani.
Così, da un paio d'anni ho deciso di dedicarmi a tempo pieno a questo
impegno lavorativo, cercando sempre di mettere il cliente nella condizione
migliore per vivere nel nuovo contesto. Lavoriamo soprattutto con l'estero, in
particolar modo con la Svezia,
anche a causa del valore di cambio vantaggioso che la Corona Svedese possiede
rispetto all'Euro. Non mancano però gli irlandesi, gli inglesi ed altri. La
cosa bella è aver visto nel corso degli anni, arrivare nella nostra regione
interi gruppi di persone interessate ad acquistare delle proprietà qui, cosa che
hanno fatto poi realmente. Basti pensare che a Montalbano siamo riusciti a
portare circa trenta famiglie di stranieri che hanno preso casa nel paese di
Lomonaco.
Per quanto riguarda Tursi, mi duole dover annotare che le varie
amministrazioni (e una in particolare), non hanno certo creduto in un progetto
ambizioso come poteva essere l'albergo diffuso. Tanti sono stati gli inviti in
tal senso da me lanciati, ma purtroppo non hanno trovato l'accoglienza che
speravo. Anzi, ho ricevuto varie accuse del tutto gratuite, secondo cui il
sottoscritto voleva addirittura "vendere"
la Rabatana
agli irlandesi. Costernato ma deciso a farmi scivolare le critiche addosso, mi sono
rimboccato le maniche per ripartire più forte e deciso di prima verso altre
zone come Pisticci e Montalbano.
Incuriosisce in particolare questo aspetto: come mai in un periodo di
crisi economica, finanziaria e se vogliamo anche politica, che imperversa nel nostro Paese, lei ha deciso di
iniziare a tempo pieno un'attività in un settore complesso e delicato come
quello immobiliare e poi proprio a Tursi, una piccola realtà che non sembra
offrire tanto?
Purtroppo la situazione è un po' difficile per tutti,
inutile negarlo. Così è anche per gli acquirenti stranieri, che prima vedevano
con piacere un possibile investimento qui per creare un qualcosa di loro, di
familiare. L'Italia viene vista da più parti come un Paese poco affidabile,
dove l'instabilità rende difficile programmare un futuro. Con l'aggiunta che il
continuo aumento della pressione fiscale sui cittadini, fa si che molti abbiano
paura di ritrovarsi a pagare allo Stato delle tasse troppo elevate.
La scelta locale
della mia sede lavorativa, poi, è legata indiscutibilmente all'amore che ho per
il mio paese natio e per la ferma convinzione di credere nelle bellezze
paesaggistiche, culturali, storiche, religiose e culinarie che racchiude.
Bisognerebbe credere di più in ciò che abbiamo e fare di tutto per rendere al
meglio le risorse a nostra disposizione, anche rischiando qualcosa.
Cosa occorre per avere una situazione migliore nel nostro Paese e rilanciare l'economia?
Forse la cosa più urgente è una svolta politica, che
porterebbe a misure per la crescita. Quello che in troppi sbagliano, a mio
avviso, è proprio il non considerare l'importanza che il mercato immobiliare
riveste nell'economia di una nazione. La casa è il perno logistico della
famiglia. Se manca questa, o meglio, se per avere questa il cittadino deve far
fronte a tasse e lungaggini burocratiche, è normale che avrà un punto fermo in
meno nel suo futuro e quindi sarà più titubante verso qualsiasi altro
investimento, sia nel breve che nel lungo periodo.
A questo punto, dato che ha visto passare per la Basilicata tanti
possibili acquirenti stranieri, le chiedo: quali sono stati i commenti , dopo aver
visitato per la prima volta la nostra regione? Cosa può offrire loro dal punto
di vista delle caratteristiche da lei appena ricordate?
Tutti coloro che hanno visitato la nostra regione, o per lo
meno il Metapontino e l'alta Murgia Materna, sono rimasti estasiati dal rilievo
storico e culturale che racchiude il nostro territorio. Proprio l'anno scorso
abbiamo ospitato una nota giornalista inglese che è rimasta davvero a bocca
aperta per la meraviglia dei Sassi di Matera, come per la Rabatana e altri luoghi
caratteristici.
Anche gli Scandinavi, che tutti descrivono come gente fredda e
distante, non lesinano continui complimenti ai nostri posti e alla nostra
cucina. Per esempio, uno scultore svedese, docente in pensione, ha acquistato
una piccola abitazione nel rione San Filippo qui a Tursi circa cinque anni fa,
ed ama trascorrete alcuni mesi dell'anno da noi, mostrando un'integrazione con
la popolazione tursitana davvero incredibile.
Mosso dalla curiosità,
mi sono fatto accompagnare da Di Noia all'abitazione dell'ospite venuto dalle
freddi terre scandinave, per conoscerlo e sapere come si trova a Tursi. Nilsson
Josef Per, fisico asciutto e tempra nordica inconfondibile, ci riceve con un
fare da subito amichevole, condito da un italiano appena ostentato che quasi fa
tenerezza e sembra entusiasta di poter
dedicare un po' del suo tempo a noi.
Ci
parla positivamente dell'investimento fatto e ci mostra orgoglioso le sue opere
realizzate in maniera minuziosa ed accurata. Il paesaggio che si ha da qui lo ha
stregato e mentre fissa l'orizzonte continua a ripetere "Wonderful, wonderful".
Non esita a definire Pietro "my brother", a testimonianza dello stretto legame
che l'agente immobiliare tursitano riesce ad instaurare con i suoi clienti, come
se avesse formato una ideale grande famiglia. Al territorio rendono merito
persone come Pietro Di Noia, che promuovono nel mondo le nostre meraviglie,
troppo spesso sottovalutate, con amore e dedizione davvero fuori dal comune.
Salvatore Cesareo
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