Scanzano Jonico – Milanese, 29 anni, Daniele Bossari è tra i personaggi più noti in casa Mediaset (conduce anche "Top of he pops"). Dopo le prove serali, ci raggiunge con coinvolgente simpatia. Lei è un’icona degli adolescenti. Come vive tale condizione? In assoluta serenità. Credo di essere una persona normale, con dei sogni nel cassetto, cercando di imparare sempre in questo mestiere, da me fatto con passione. Vorrei che la mia esperienza fosse utile. E qual è il sogno di un famoso conduttore? Ce ne sono tanti. Ad esempio, vorrei fare un film, come regista, anche tra dieci anni o più. Da “volto nuovo” di Mtv a “volto musicale” di Italia Uno. Com’è cresciuto? In maniera progressiva, senza grossi salti e a piccoli passi, fondamentale per avere solide basi, per poterci costruire sopra dell’altro importante. Quando le cose sono capitate, ho cercato di concentrarmi sempre su quei momenti; poi sono arrivate altre occasioni prese al volo. In generale mi è sempre andata bene, con un po’ di fortuna. Le ultime vicende la caricano maggiormente di responsabilità? Inevitabilmente si. Tutto gira intorno all’evento-diretta del venerdì, che segna e garantisce l’importanza del programma, rispetto ai pomeridiani collegamenti feriali. Ed è una responsabilità davvero, ma mi sento tranquillo. Conosco bene le ragazze ed è nata, quindi, una bella sinergia. Da grande esperto di musica e conoscitore dei giovani, perché amano tanto apparire in tv? Ci sono modelli che compaiono, si impongono e vengono riproposti in video con continuità e maggiore invadenza rispetto ad altri media. Più presente nella quotidianità, la tv è perciò potente e diretta. C’è poi il sogno, l’illusione più che altro, di un mondo fatto di soldi, di belle donne e dove tutto è semplice. In realtà le cose stanno in maniera diversa ed opposta. Niente è superficiale, bisogna lavorare e sacrificarsi per ottenere risultati. Vorrei confermare la capacità e l’impegno. Sono poi convinto che oltre l’80% della gente ambisca ad entrare nel mondo dello spettacolo, proprio perché ti mette più in mostra. Insomma, per i “figli” della televisione è più vera l’affermazione di Wharol, sulla celebrità effimera della gente comune. Assolutamente si. La tv è una compagna costante e discreta, a volte è accesa e non la si guarda. Sembra normale che si pensi di attraversare lo schermo e diventarne protagonisti. C’è un collegamento con la sua precedente esperienza di “Pop Star”: perché tutta al femminile? Si è vero. Il mercato stesso è segnato da tali presenze importanti, anche a livello discografico mondiale, tanto da segnare una tendenza. Volevamo inserirci in questo mercato, dando delle opportunità a delle ragazze per una versione italiana di tali “fenomeni”. Come e quando si scopre un talento? Con il cantautore Massimo Di Cataldo e il coreografo Brian Bullard, abbiamo selezionato migliaia di ragazze, ma pure tantissime brave sono state scartate, perché ritenevamo non avessero dei requisiti per seguire un progetto che è fatto anche di immagini. Ritengo ci si affidi un po’ all’istinto e un po’ all’esperienza. Conosce la Basilicata? No. Ma ho diversi amici lucani che mi spingono a visitarla. Ci ritornerò in primavera: arrivederci. Scanzano Jonico - Il reality show musicale "Super Star Tour" è l’itinerante programma pomeridiano condotto da Daniele Bossari, che andrà avanti fino a dicembre, in onda dal lunedì al venerdì su Italia Uno, approdato per le puntate lucane, trasmesse in diretta e in differita, nel Centro vacanze Hotel Portogreco di Scanzano Jonico. E’ un collaudato format tra realtà e divertimento, con lo sforzo organizzativo e produttivo (anche della società "Endemol" di Marco Bassetti e Stefania Craxi, detentrice dei diritti pure del Grande Fratello) che vede all'opera oltre cento collaboratori viaggianti (autori, cameramen, tecnici, unità di redazione e produzione). La gara ad eliminazione, una alla settimana, tra le dodici adolescenti partecipanti, con l'ausilio del pubblico (televoto: 16422, sms: 48422, ndr) e della giuria tecnica, unitamente alla ricerca delle tre finaliste, vincitrici di un contratto discografico, assicurano certo la riuscita di una delle costanti tipologiche e ideative della trasmissione, in chiave pedagogica e professionale del talento, ovvero la realizzazione di un sogno che irrompe nella quotidianità, ma raggiungibile solo con impegno, sforzi e sacrifici. Insomma, il tour come viaggio di iniziazione e di formazione, di letteraria memoria, rivisto nella modernità dal regista Fabio Maiolo e dagli autori Luciano Bossi, Fausto Enni, Alessandro Lostia e Fabio Pastrello, e da Alessandra Corbi. Salvatore Verde
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