IL
CENTRO STORICO DI TURSI RIVIVE GRAZIE ALL'ASSOCIAZIONE TERRE LUCANE
Si
è conclusa domenica 28 agosto la tre giorni di eventi che hanno interessato Tursi, alla riscoperta delle nostre radici. La manifestazione
organizzata dall'associazione Terre Lucane della presidente Nunzia Di Bernardi,
opportunamente intitolata "Cultura e sapori antichi nella Rabatana", ha avuto
come obiettivo, quello di rievocare e far riassaporare appieno tutto quanto
concerne il vasto centro storico tursitano.
Durante
la serata inaugurale, molti dei sindaci dei comuni viciniori invitati (incluso un
assessore regionale) non sono intervenuti alla tavola rotonda per confrontarsi
sul tema "territorio e sviluppo, cultura e turismo", con grande rammarico e
stupore da parte degli organizzatori. Le defezioni non hanno certo fatto
piacere al sindaco della città di Pierro. Giuseppe Labriola, infatti, non le ha
mandate a dire a chi, in occasioni come queste, non svolge pienamente il
proprio dovere di amministratore: "Un'iniziativa culturale come questa, non è
nell'interesse solo del nostro comune, ma di tutti, perché la cultura
appartiene a tutti ed è su questa che bisogna puntare". Tralasciando
le polemiche iniziali, la meritoria iniziativa è stata un modo per riavvicinare
la cittadinanza alle proprie origini, facendo scoprire ai più giovani che il
loro è un territorio che va vissuto e amato. A concludere la prima serata è
arrivata l'esibizione dei Tarantati di Musteadusud di Monte Sant'Angelo, che
hanno animato la degustazione dei prodotti tipici lucani e tursitani.
Nella
seconda giornata di lavori, il grande ospite è stato il giornalista e poeta
lucano, Mario Trufelli (nella foto con Labriola), per anni volto noto del piccolo schermo Rai. Trufelli,
con modi molto umili, ha raccontato l'origine del suo legame così forte con
Tursi, e soprattutto dell'amicizia fraterna che lo legava al grande poeta
Albino Pierro.
Altro
momento toccante del suo intervento, è stato sicuramente la rievocazione dei
tragici momenti del terremoto dell'Irpinia del 1980: "Ricordo che a condurre il
telegiornale, quella sera del novembre 1980, fu Emilio Fede e disse che c'era
stata una scossa di terremoto di lieve entità a Potenza - racconta Trufelli -. Udito
ciò presi il telefono e chiamai immediatamente il direttore del telegiornale
invitandolo a correggere la notizia in quanto, a distanza di pochi minuti dalla
scossa distruttrice, arrivavano già notizie catastrofiche dal capoluogo lucano,
con crolli e morti sparsi lungo la città". Da quella tragica notte, Trufelli
divenne la voce della Basilicata a livello nazionale per raccontare gli
strascichi di morte e distruzione che un terremoto lascia dietro di sé. Dopo il
racconto di quei momenti cosi strazianti, la commozione ha lasciato spazio
all'attrazione e allo spettacolo grazie ai Pistonieri Archibugieri Santa Maria
del Rovo di Cava dei Tirreni e alla rievocazione dei misteri che ruotano
attorno a Palazzo Brancalasso, situato al centro di Piazza Plebiscito.
Il
gran finale, domenica sera, con la cerimonia di consegna del premio "Rabatana
d'Oro", presentata dall'attrice Eva Immediato, conferito a mons.
Francescantonio Cuccarese, arcivescovo emerito e tra i canonici della Basilica
di San Pietro in Roma, e all'ambasciatore d'Italia in Austria Eugenio D'Auria, originario
di Lauria (PZ). In avvio, l'applaudita proiezione pubblica, in piazza Maria Ss.
di Anglona, del lungometraggio realizzato dal maestro della scuola dell'Infanzia
Salvatore Verde, "Modo armonico e semplice - L'asilo di un Maestro" (2007, col,
113 min.), vincitore di diversi premi e che vedeva come protagonisti i piccoli
alunni della scuola del centro storico "Carmela Ayr" (chiusa dal 1° settembre
2009 e trasferita nei locali dell'ex municipio) e altri circa duecento attori,
figuranti e comparse, quasi tutti tursitani al debutto sul grande schermo.
Si
sono spenti cosi i riflettori su un evento che tutti si augurano possa
diventare una tradizione nell'estate tursitana, un modo per ridare finalmente
il giusto valore ad un centro storico come pochi nel nostro Sud, che non ha
nulla da invidiare ai tanti sparsi in Italia, con maggiore notorietà.
Salvatore
Cesareo
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