L'Italia post-unitaria nel romanzo storico di Fiore Marro "La fine dei vinti", 8 gennaio ore 19
"La fine dei vinti. Giovanni D'Avanzo: da gendarme a brigante"
è un romanzo storico di Fiore Marro, sull'Italia post-unitaria e dalla parte degli
sconfitti, i briganti e le brigantesse, quasi sempre gente anonima e senza
storia, ignorata perfino dai libri scolatici. Dal punto di vista del
revisionismo storico se ne parlerà domenica (8 gennaio), alle ore
19, nell'Istituto comprensivo "A. Pierro" di via Roma.
Interverranno Carmine Mormando, presidente dell'associazione "Non solo 58" che
ha organizzato l'iniziativa, Gianni Pisciotta,
presidente regionale del "Comitato due
Sicilie", Michele Ladisa, autodefinitosi "Brigante dell'informazione
della Compagnia dei Briganti Fuoco del
Sud". Moderatrice Rosa Sarubbi.
Scrive Marro, condiviso dagli organizzatori: <<Quella
che venne combattuta tra 1861 e 1870 fu la prima guerra civile italiana. La repressione
del "brigantaggio" fu una guerra civile, insabbiata nei libri di scuola. Un
vincitore che ha imposto la damnatio memoriae sui vinti, riducendo i suoi
massacri alla stregua di semplici operazioni di polizia. La ribellione di
quanti non intendevano accettare l'Italia sabauda venne battezzata, insomma,
con un francesismo d'accatto: "brigantaggio". «Almeno 10mila soldati dell'esercito
borbonico, migliaia di braccianti senza terra e paesani che rifiutavano la leva
obbligatoria e gli inasprimenti fiscali». Non mancavano le donne: «partigiane
ante litteram, antesignane di un femminismo istintivo e rabbioso, ribelli
stanche di essere confinate - da sempre - al letto, al focolare e ai figli. Un
esercito di nomi e di storie senza volto, un'escrescenza della storia, per
decenni considerata ingiustamente marginale». «Oggi, non si può più tacere che
quella conquista comportò episodi da sterminio di massa>>.
A parte la giusta rivendicazione del primato della (ricerca della) verità,
sempre e comunque, sarebbe bene che i relatori chiarissero anche le finalità di un progetto storico-culturale
(e politico) assolutamente caratterizzato da revanscismo. Ma il romanzo di Marro è un'opera letterariamente avvincente.
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