CinemadaMare visita Colobraro. Successo ed emozione per "20 Sigarette", magnifico film di A. Amadei
mercoledì 17 agosto 2011

CinemadaMare visita Colobraro. Successo ed emozione per "20 Sigarette", magnifico film di Aureliano Amadei

Penultimo giorno (mercoledì 17 agosto) di Cinemada Mare. L'intera carovana del festival, ormai diventato il più grande raduno di giovani cineasti del mondo, è oggi a Colobraro, per una visita a uno dei paesi più "innominabili" e turisticamente attrattivi dell'intera regione, merito della sua consolidata fama tra il magico e la magia che ancora oggi spinge al sorriso allertato e divertito. I tanti filmmaker  incuriositi e attivi (girano i corti in ogni tappa o escursione), provenienti da tutti i continenti, sono accompagnati dal giornalista lucano e  direttore del festival Franco Rina e dall'ospite d'onore della serata, Antonio Capuano, noto docente di scenografia e regista pluripremiato di "Vito e gli altri" (1991) e di "Pianese Nunzio 14 anni a maggio" (1996).


Del maturo e famoso  autore napoletano, nella centrale piazza Troisi, sarà proiettato l'ultimo film "L'amore buio" (2010), dopo la visione dei corti in concorso (dalle ore 21 in poi). Domani sera, la scelta del film vincitore del "Premio Epeo 2011" da parte della platea popolare di spettatori , mentre la giuria di esperti di CinemadaMare, presieduta da Salvatore Verde e composta da Angela Divincenzo, Ermanno Gabriele Scarcia, Giuseppe Lasalandra e Luca Silvagni, assegnerà i premi per la migliore regia, sceneggiatura, fotografia, colonna sonora originale, il miglior montaggio e il/la miglior interprete.

Ma il festival itinerante nelle regioni centro-meridionali, riconosciuto e patrocinato per la prima volta dall'Unesco, in "considerazione dell'alto valore dell'iniziativa, volta alla promozione della cultura e dell'attività cinematografica dei più giovani", ha vissuto momenti di intensa partecipazione ed emotività collettiva, soprattutto ieri sera con la proiezione di "20 Sigarette". Il film notevolissimo dell'attentato di Nassiriya del 12 novembre 2003, nel quale persero la vita diciannove italiani, 17 militari dei carabinieri e dell'esercito (tra i quali Filippo Merlino, sottotenente di Sant'Arcangelo di Potenza) e due civili, è stato realizzato dal giovane Aureliano Amadei, unico sopravvissuto a quella terribile esperienza (era appena arrivato come assistente del regista Stefano Rolla, morto anch'egli). Il regista Amadei, pure autore del romanzo autobiografico scritto con Francesco Trento, è stato intervistato dal direttore Rina e protagonista del dibattito successivo alla visione, rievocando con lacerante lucidità la tragedia, il dolore, il senso di colpa, i sentimenti profondi, il tutto reso con efficace incisività, visionarietà e con una tecnica narrativa giustamente premiate, tra i numerosi altri riconoscimenti con il Globo d'Oro come Miglior opera prima.  

Solo a causa del maltempo, invece, saltati gli appuntamenti di lunedì con due autori lucani, la giornalista Francesca Barra, per il suo ottimo libro "Il Quarto Comandamento", e il critico cinematografico Armando Lostaglio, che avrebbe presentato il suo documentario "Albe dentro l'imbrunire".