Intervista ad Antonio Guida, due volte sindaco di Tursi (1997-2002 e 2002-2009)
marted́ 27 settembre 2011

INTERVISTA AD ANTONIO GUIDA, DUE VOLTE SINDACO DI TURSI (1997-2002 e 2007-09)

Image La sua scheda biografica.

Nato a Tursi nel 1948, mi sono laureato all'università di Napoli in Medicina e Chirurgia. Medico di medicina generale in continuità assistenziale nel comune di Aliano da quattordici anni, esercito la professione di Odontoiatra presso gli studi di Tursi e di Stigliano, con grande soddisfazione professionale.

La sua carriera politica?

La mia carriera politica è iniziata con il Partito Popolare, all'indomani della scissione della Democrazia Cristiana. E' stata quasi una sfida, iniziata con la mia candidatura alla Provincia nel 1994, e pur non avendo vinto le elezioni raggiunsi un discreto risultato personale. Poi ho continuato sempre nel Partito Popolare, creando un gruppo di amici a Tursi  politicamente a me vicini, di area moderata e mi sono candidato a sindaco la prima volta nel 1997 con una lista di centrosinistra, assieme a Rifondazione Comunista, Partito Democratico della Sinistra e Rinnovamento Italiano. Gli esiti di questa tornata elettorale furono favorevoli e così ho governato per cinque anni, tanto da risultare  la consiliatura più lunga della storia tursitana dopo venticinque anni di precarietà dovuta al sistema proporzionale, che vigeva fino a qualche anno prima, poi sostituito con quello maggioritario in modo da garantire più stabilità alle amministrazioni. Sicuramente è stata questa un'esperienza molto positiva, ma non certo facile, anche perché dal punto di vista politico e amministrativo il sottoscritto non aveva esperienza e quindi ho dovuto affrontare con il massimo impegno tutti i problemi che una piccola comunità può avere. Ritengo, però, che quando un sindaco arriva a vincere le elezioni, egli deve assumersi gli onori e gli oneri del passato e del presente, per governare pienamente un comune, con tutte le negatività e le positività che questo comporta. Riuscimmo così ad ottenere i finanziamenti per la realizzazione del nuovo campo sportivo e per il museo diocesano, oltre al recupero di San Francesco ed alla valorizzazione della Rabatana, che è fondamentale se viene recuperata anche la parte bassa del paese. Dopo aver portato a termine il primo mandato, mi ricandidai nella tornata successiva sempre con una lista di centrosinistra, senza però essere riconfermato e cosi dal 2002 al 2007 sono stato all'opposizione. Che è fondamentale in un comune, specialmente di piccole dimensioni, in quanto serve da pungolo, da organo di supervisione, sull'operato della maggioranza. Ho cercato quindi di svolgere a pieno il mio ruolo sempre nell'interesse della comunità. Dopo i cinque anni della Giunta Caputo, mi ricandidai alle amministrative del 2007, nelle fila della Margherita, forte anche dell'appoggio del dottor Vincenzo Romano, presidente regionale del mio partito e uomo dotato di grande carisma. Nonostante mi fossero venuti meno due candidati consiglieri a poche ore di distanza dalla presentazione delle liste, riuscii ad affermarmi sui due sfidanti, Salvatore Caputo sindaco uscente con una lista civica e Angelo Castronuovo di centrodestra, che tutti davano per favorito. Fu cosi che venni eletto sindaco per la seconda volta. Per la serie: tra i due litiganti il terzo gode. Tuttavia dopo varie vicissitudini politiche-amministrative, fatte di corsi e ricorsi, nel 2009 la mia amministrazione si sciolse (nel 2008 si dimisero 9 consiglieri, la maggioranza degli assegnati, ndr) e allora maturai la decisione di farmi da parte.

Dopo quell'esperienza, nessuno è stato poi in grado di creare una lista da opporre all'avvocato Labriola, che ha vinto le elezioni ed è attualmente in carica. Cosa e' successo soprattutto nel centrosinistra tursitano?

Sicuramente se Giuseppe Labriola ha vinto le elezioni senza doversi confrontare con alcun candidato, non è colpa sua. Molte volte è difficile mettere da parte i personalismi e quando non si trova una sintesi unitaria, il disfattismo è la conseguenza inevitabile. Quello che sicuramente mi ha lasciato perplesso è stato l'atteggiamento avuto dal Partito Democratico in questa situazione. E' emersa, infatti, una sorta di scarsa attenzione verso il nostro territorio nel non indicare alcun candidato ufficiale e lasciando cosi campo libero ai personalismi che specialmente in una piccola comunità, non fanno certo bene. Più passa il tempo e più mi convinco che questa nuova formazione di centrosinistra, il tanto acclarato Partito Democratico, non sia in linea con le idee che si era proposto di offrire, e anche per questo motivo da due anni non ritiro più alcuna tessera di partito.

Ritornando ai suoi due mandati, l'ex sindaco Cassavia ha detto che la sua prima consiliatura non ha portato a termine l'iter per l'approvazione del piano regolatore a Tursi. Cosa si sente di rispondergli?

Peppino Cassavia ha ragione ha dire che il piano regolatore non è stato approvato entro i cinque anni canonici imposti dalla legge. Però, quello che forse non rammenta, è che il tanto agognato piano regolatore non è decaduto, in quanto sia la mia prima amministrazione che quella successiva di Caputo, hanno ottenuto varie proroghe dalla Regione Basilicata, fino a quando questo importante documento ammodernato alla situazione attuale del paese, è stato approvato in consiglio comunale nel 2009, cioè poco prima della fine anticipata del mio secondo mandato.

C'è qualcosa che cambierebbe nel suo percorso o nel suo operato politico?

A dirla tutta no, perché quando ho amministrato l'ho sempre fatto nell'interesse di tutti e non solo per occupare una poltrona. Posso dire e vantarmi di non aver tratto alcun beneficio personale da queste esperienze, perché ho sempre agito nel rispetto delle regole e non ho mai abusato della posizione istituzionale che il popolo mi ha concesso.

Qualche critica ai suoi successori?

Credo che non ci siano critiche da fare verso i miei successori, perché ognuno amministra secondo i periodi e secondo le proprie capacità e le situazioni politiche che vengono a crearsi. Sicuramente una forte coesione politica facilita il compito del sindaco, ma molto spesso si è soggetti a tiratori liberi che pensavi fossero tuoi alleati e poi invece...

Oltre ad aver amministrato il comune per due volte, lei si è candidato di nuovo alla provincia nel 2002.

Certo mi candidai alle Provinciali del 2002 e risultai il primo dei non eletti, perciò mi venne conferito l'assessorato esterno per l'Edilizia scolastica. Riuscii in questo modo a curare da vicino l'efficienza dei complessi scolastici del nostro paese, con interventi notevoli soprattutto presso l'Itcgt "Capitolo".

Per concludere: visto che e' uscito dalla scena politica, non ha voglia di  mettersi in discussione rientrando, magari, dalla porta principale?

Dopo la crisi del mio secondo mandato, avvenuto dopo vari tradimenti e capricci personali da parte di persone che ritenevo fidate, ho deciso di lasciare la politica attiva per seguire più da vicino la mia professione, che poi è la mia passione. Le numerose critiche piovutemi addosso nel corso di questi anni, mi hanno spinto a lasciare campo libero a quei franchi tiratori che tanto bravi sono ad usare le parole.

Molto spesso, però, le parole devono essere seguite dai fatti concreti, perché la cittadinanza ha bisogno di fatti e non solo di buoni propositi. Quindi sono contento della mia scelta, anche perché ho riacquistato quella sana quotidianità che da troppo tempo mi mancava.

Salvatore Cesareo