Intervista a Giuseppe Labriola, sindaco in carica e primo cittadino di Tursi negli anni Novanta
sabato 19 novembre 2011

INTERVISTA A GIUSEPPE LABRIOLA, SINDACO IN CARICA E PRIMO CITTADINO DI TURSI NEGLI ANNI NOVANTA (dal 6/08/1990 al 15/07/1991)

Sindaco, qualcosa della sua biografia.

Image Sono nato nel 1953 a Tursi e svolgo qui, da sempre, la professione di avvocato. Sposato e padre di due figli. Ho ricoperto vari incarichi sia a livello politico che professionale, infatti sono stato Presidente Provinciale del Movimento Sociale Italiano, Presidente Provinciale di Alleanza Nazionale e Presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Matera. Da circa un anno e mezzo mi adopero per amministrare la mia città (Labriola è dal 2009, candidato presidente del PdL, nel consiglio Provinciale di Matera, dove, nel Collegio Tursi-Craco, era stato eletto consigliere anche nel 1980, per il Msi, ndr).

Gli inizi della sua carriera politica.

La mia esperienza politica, perché la carriera riguarda solo chi della politica ne ha fatto un vero e proprio mestiere, è iniziata come una grande iniziativa di spontaneità, nel senso che appena sedicenne mi iscrissi al Fronte della Gioventù, l'allora organo giovanile del Msi, ricoprendo cariche anche quando ero studente universitario in giurisprudenza presso l'Ateneo di Napoli, quando fui Presidente del FUAN (Fronte Universitario d'Azione Nazionale).

Lei è uno dei pochissimi a ricoprire la carica di sindaco per due volte: ha notato differenze tra i due mandati e cosa lascia in dote alla cittadinanza?

Il mio primo mandato ha rappresentato la mia prima esperienza amministrativa, se pur di breve durata. Ricordo che fu entusiasmante comunque, ma questo entusiasmo si scontrò molto con un carattere farraginoso, individuabile nella nostra comunità tursitana, che nel tempo non è cambiato poi molto, tanto che allora non ho avuto neanche il tempo di rendermi conto della situazione in cui mi trovavo. Pertanto, mi viene quasi naturale non considerarla quasi come un'esperienza politica, vero è che c'è sicuramente una diversa tipologia politica all'interno dell'amministrazione comunale con una diversa legge elettorale, che ha "liberato" il sindaco dalla sua posizione di condizionamento e limitazione in cui versava prima, con un peso troppo rilevante dei partiti. Senza dimenticare che, nonostante le grandi litigiosità che si manifestavano nell'ambito politico agli inizi degli anni Novanta, c'era comunque una grande dialettica politica, che portava tutti a dare di più. Pensi che noi ci preparavamo sugli argomenti da portare in consiglio comunale, a testimonianza di quanto fosse importante discutere delle sorti del paese.

Non so adesso, come pure prima di me, quante persone si preparano per affrontare in maniera corretta e seria un consiglio comunale, che io ritengo sia il massimo organo di rappresentanza politica all'interno dell'amministrazione, anche se adesso, e questo per me è un fatto negativo che ho evidenziato più volte, nella nostra comunità non è presente una minoranza politica, facendo venir meno la dialettica di cui parlavo prima ed il confronto su tematiche importanti. Per la verità, io ho anche spinto, sollecitato come iniziativa personale dal segretario del Pd di Tursi il ragioniere Calcagno, affinché si costituisse una Commissione esterna della Minoranza, perché è giusto che, essendo presente sul territorio, partecipi nell'interesse della città alla gestione della cosa pubblica. Spero di incontrare a breve il segretario di sezione del Partito Democratico per definire al meglio la questione e per mettere su una struttura di confronto finalizzata all'interesse esclusivo della città.

Alcuni ex, hanno negato categoricamente che a Tursi ci sia (stata) una situazione debitoria preoccupante. Qual è la sua valutazione da sindaco in carica?

Riguardo a quello che hanno detto i miei predecessori, che rispetto in ogni loro dire, invito l'intera popolazione di Tursi, facendo anche a turno, che vengano a verificare la situazione reale esistente all'interno del comune, sia dal punto di vista di tutta l'azione amministrativa che è stata fatta, sia sulla correttezza dell'azione amministrativa. Quando i cittadini si saranno accorti che a Tursi non esiste debitoria, che c'è un bilancio florido e favorevole, e che tutto quello che è stato detto fino a oggi è solo frutto dell'immaginazione, io ne prenderò atto e chiederò pubblicamente scusa ai miei predecessori se mi sono permesso, con dati alla mano, con delibere alla mano, di affiggere un manifesto (al quale seguirà prossimamente un altro, per denunciare tutto quello che ho trovato appena insediato). Vadano i tursitani a verificare tale situazione, perché la mia parola messa a confronto con quella di altri, può valere anche nulla, ecco perché è giusto che la gente che vive qui si renda conto dell'operato dei suoi amministratori.

Ci si poteva adoperare di più per Tursi?

Secondo me si. Si poteva fare e si può fare ancora di più, purché ci sia la chiarezza dell'azione amministrativa, fissando le priorità di cui questa città necessita. Dopo di che, le idee devono essere manifestate in modo corretto e supportate dalle risorse finanziarie, che hanno subìto un ulteriore abbattimento nell'ultimo anno. In un anno e sei mesi di amministrazione, abbiamo speso con questa ottica per il bene della collettività, in base anche alle possibilità finanziarie, senza tralasciare le inevitabili lamentele di qualcuno, circa 700.000 euro che ho lasciato esclusivamente a Tursi, assumendoci anche una responsabilità. Tutti i nostri artigiani ed imprenditori, hanno lavorato per il Comune di Tursi per realizzare le opere che servono. Eppure qualcuno dice che sbagliamo, ma lo verificheremo quando andremo a ripresentarci, cosa che sicuramente faremo se agiremo bene. Sarà la popolazione che eventualmente ci boccerà, consentendo magari di nuovo qualche ritorno o, come io mi auguro, dando spazio ai giovani che avranno più interesse e passione a guidare questa città. 

Prima di concludere, come giudica fin qui il suo operato?

Non riesco a dare, per un fatto mio caratteriale, un giudizio positivo, perché avrei voluto fare io personalmente di più e ci sono tantissime cose da aggiustare, soprattutto per quanto riguarda la funzionalità corretta di tutto l'apparato amministrativo e mi riferisco a tutti i dipendenti comunali, i quali hanno bisogno ancora di più stimoli per dare maggiore impulso alla macchina amministrativa. Tutti dobbiamo spremere le meningi affinché le cose migliorino; abbiamo tanti giovani senza lavoro: è questa una delle priorità assolute da affrontare. Creare posti di lavoro. Io spero e sono convinto di portare avanti la mia amministrazione, senza dietrologie però, perché sono una persona diretta e leale e pretende altrettanto. Se cosi non è io mi faccio da parte, perché in fondo a me non l'ha ordinato nessuno di fare il sindaco. Lealtà ed interessi della comunità: queste sono le cose a cui tengo di più e che pretendo dalla mia squadra di governo. Se ci sono, o dovessero esserci, altri interessi, io non ne faccio parte e non ne voglio sapere.

Ritornando a quello che abbiamo realizzato o che stiamo per realizzare, le riferisco che sto per firmare finalmente, perché sono stato io a pretenderlo, al di là di quanto fatto dai vecchi amministratori e con i quali si può aprire un confronto su questo argomento, una polizza fidejussoria a garanzia dell'ente, cosa che altri non hanno fatto sulla tanto discussa vicenda del parco eolico. Sono riuscito anche ad ottenere maggiori vantaggi ed una volta che noi chiuderemo ufficialmente la trattativa con la mia firma e quella della società che dovrà gestire l'eolico, inizieremo contestualmente un paio di grosse opere, che seguiranno le due già iniziate (relative all'ampliamento del cimitero con l'adeguamento della strada per arrivarci e all'illuminazione del centro storico). Avvieremo così lo sbocco di viale Sant'Anna a Petto di Coppe, in modo tale da definire una volta per sempre un flusso maggiore della viabilità nella città, ed inizieremo l'appalto per dare corso ad una grande idea, che è quella dell'ascensore, chiamato cosi volgarmente ma il cui vero nome tecnico è pista alternativa, per poter raggiungere il centro storico e ritornare a dargli quella vitalità che ci permetterebbe di compiere un grosso balzo in avanti.

Chiarisco che quest'ultimo progetto non nasce di recente e nemmeno dall'idea di qualche ex sindaco che pur se ne vanta. Per questo ci tengo a dire che la questione della pista alternativa non è frutto dell'invenzione di alcuni grandi signori che mi hanno preceduto, è un'idea che è sempre stata mia e di qualche mio amico come l'ing. Antonello De Santis, quando ancora si interessava di politica, poiché volevamo trasferire la sede della Comunità montana Basso Sinni nel vecchio municipio. I tursitani, però, devono capire che gli investimenti che devono fare li devono concentrare nel centro storico: piccole botteghe, attività commerciali e tutto quello che possa dare vitalità ed essere una cornice adeguata alla storia e alla cultura del nostro invidiabile patrimonio. Per quanto riguarda la differenziata, devo dire che i tursitani si sono comportati in maniera egregia, rispondendo in un solo mese con un risultato del 30% di raccolta corretta della differenziata, anche se c'è ancora tanto da fare, e ci vuole la buona volontà di tutti. Ad esempio, bisogna vigilare sulle discariche abusive e rendere uguali le due comunità di Tursi e Panevino che non hanno una raccolta corretta, lottando con determinazione per raggiungere tutti insieme gli obiettivi.

Salvatore Cesareo