Intervista ad Antonella Targiani, presidente dell'associazione Free Spirit
sabato 21 luglio 2012

INTERVISTA AD ANTONELLA TARGIANI, PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE FREE SPIRIT

Donna dinamica, sempre impegnata nel sociale e a contatto con i giovani grazie allo sport. Antonella Targiani, diplomata Isef, ci accoglie nella sua casa in un caldo pomeriggio estivo, per parlarci della sua associazione culturale che in questa estate tursitana, ha già prodotto una serata-evento, svoltasi domenica 15 luglio e che ha riscosso notevole successo tra la popolazione.

Signora Tragiani, ci parli dell'associazione.

Nata nel 2003, oggi conta una quarantina di iscritti, con un età compresa dai 4 ai 60 anni, mettendo insieme i vari ambiti che la nostra associazione propone: danza, ginnastica, il pilates e la ginnastica di mantenimento. Tutte le attività si svolgono presso la palestra delle scuole Elementari, per tre volte alla settimana. La quota associativa mensile è di venti euro, tenendo conto anche degli abbonamenti di cui la nostra associazione permette di beneficiare. La struttura direttiva è composta anche da Assunta Calciano la vice presidente, dalla consigliera Paola Di Rocco e dalle mie due sorelle, Cinzia Targiani, medico legale, e Maria Targiani, segretaria amministrativa. Tutto quello che facciamo, lo si fa per dedizione e con tanta tanta passione, rimanendo sempre convinti e determinati delle proprie azioni, cosi come è stato nel corso degli anni in cui mi sono prodigata molteplici attività e discipline, tra cui la pallamano, il nuoto e tutto ciò che è movimento e salute.

Un'associazione quasi "familiare" originata dalla ferma convinzione di fare del bene per la collettività. Per quanto concerne il rapporto con le istituzioni e con le altre associazioni, invece, cosa aggiunge?

Relazioni buone, sia con l'amministrazione che con le altre associazioni, anche se, come sappiamo, si può sempre fare di più e meglio. Però, non possiamo denigrare quello che di apprezzabile c'è. Sta di fatto che, non essendoci un ricambio come avviene nei grandi centri, è sempre difficile portare avanti un progetto, mentre le strutture, dove ci sono, dovrebbero essere concesse in maniera meno onerosa.

Pentita della scelta di dedicare gran parte della sua vita all'associazionismo, sia esso sportivo o di carattere sociale e culturale?

Come accennavo, quando c'è la passione nelle cose che fai, non può esserci pentimento. I sacrifici, le difficoltà e tutti i problemi che ci sono prima o poi si superano e riesci a goderti ancora di più la bontà di quanto hai fatto, per te ma soprattutto per gli altri, in particolare i giovani, ossia il futuro della nostra comunità.

Salvatore Cesareo