Hermann Hesse, la vita come continua ricerca
mercoledì 22 agosto 2012

Hermann Hesse, la vita come continua ricerca

Hermann Hesse è stato per tutta la vita un uomo alla ricerca. Lo testimonia non solo la sua grande opera letteraria, per la quale ha ricevuto nel 1946 il Premio Nobel, ma anche il suo percorso di vita. Il superamento di crisi personali è uno dei punti centrali nell'opera di Hesse, nella quale vengono però anche trattate la religione e la politica. Hermann Hesse (Calw,1877- Montagnola, 1962) è stato uno scrittore, poeta, aforista e pittore tedesco.

Suo nonno, Herman Gundert, era un famoso missionario, suo padre, Johannes, era stato un missionario pietista in India, e quando tornò in Germania continuò a lavorare nel ministero. Sua madre, Marie, era l'assistente di suo padre. Gestiva la Calw Publishing House, una delle più importanti case editrici pietiste d'Europa. Entrambi i suoi genitori erano molto religiosi e si dedicavano completamente alle loro credenze. Hermann Hesse trascorse l'infanzia a Basilea, fu poi ammesso agli studi teologici nel seminario evangelico di Maulbronn, ma cominciò a soffrire di mal di testa e insonnia, finché lo abbandonò dopo una fuga e un tentativo di suicidio nel 1892.
Fu allora condotto in una clinica per ragazzi affetti da disagi mentali, in cui trascorse mesi disperati, finché i genitori non lo riportarono nel 1893 a Calw. Nell'ottobre del 1895 gli fu concesso di iniziare un apprendistato come venditore di libri presso la Heckenbauer Bookshop, a Tubinga, una città universitaria famosa per la sua tradizione culturale. Così, finalmente libero dalle costrizioni familiari e dalla pressione scolastica, Hesse iniziò a seguire la sua strada di scrittore. In lui cresceva sempre di più una nuova  forma di religiosità tendente all'ascetismo, il suo credo era quello di Novalis: «Diventare un essere umano è un'arte», l'arte intesa come la faticosa formazione di se stessi. Per i il grande scrittore: " ...e  tutto insieme, tutte le voci , tutte le mete, tutti i
desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme è il mondo, tutto insieme è il fiume del divenire, la musica della vita, anche la vita più infelice ha le sue ore di sole e i suoi fiorellini fortunati in mezzo alla sabbia e alle pietraie". La sua produzione, in versi e in prosa, è vastissima e conta quindici raccolte di poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti. I suoi romanzi più famosi sono "Peter Gertrud", "Demian", "Siddharta", "Il lupo della steppa", "Narciso e Boccadoro", "Il gioco delle perle di vetro". Lo spiritualismo, il misticismo e la filosofia indù e buddhista sono sempre presenti nei suoi capolavori. Nel 1955 i dottori scoprirono che era malato di leucemia, grazie alle continue trasfusioni di sangue potè vivere fino al 1962. Nel cimitero di Gentilino si può visitare la sua tomba.  

Antonella Gallicchio

Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne e l'oscurità fa scivolare il suo drappo di
stelle...
Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto...
Tienimi per mano... portami dove il tempo non esiste...
Tienila stretta nel difficile vivere.

Tienimi per mano... nei giorni in cui mi sento disorientata...
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate...
Tienimi la mano, e stringila forte prima che l'insolente fato possa portarmi
via da te...
Tienimi per mano e non lasciarmi andare... mai...

H. HESSE