Incontro con il M° Francesco Muscolino, direttore del coro Regina Anglonensis di Tursi
martedì 09 ottobre 2012

Incontro con il M° Francesco Muscolino, direttore del coro Regina Anglonensis di Tursi

In una breve pausa del suo lavoro, il M° Francesco Muscolino, giovane ed esperto musicista tursitano, oltre che insegnante di educazione musicale a Siena, ci parla con piacere della sua grande passione per la musica e di quella che può essere considerata a tutti gli effetti la sua creatura, ossia la Corale diocesana della Cattedrale di Tursi.

 

M°  Muscolino, ci dica  un po' di questa sua passione che è diventata una professione.

Con molto piacere! Ho intrapreso lo studio della musica prima a Tursi, grazie al sacerdote tursitano don Luigi Santamaria, maestro di cappella ed organista della Cattedrale, che mi fece da insegnante prima di consegnarmi agli studi del M° Diego Di Noia. Queste esperienze precedettero il mio ingresso al Conservatorio "E. Duni" di Matera, dove ho studiato per dieci anni, frequentando il corso di Organo e composizione organistica, seguendo tutte quelle materie che si rifanno al suono dell'organo a canne, che è lo strumento per eccellenza delle funzioni cristiane. Dopo essermi diplomato nel 2004, sono entrato al Conservatorio di Potenza e ho seguito per due anni il corso di Didattica per la Musica, che abilita all'insegnamento, specializzandomi nel 2006. Appena ultimati gli studi, ho iniziato ad insegnare nelle scuole Secondarie della provincia di Siena, dove sono tuttora.

Una vita con e per la musica. Ci spieghi l'idea del Coro Regina Anglonensis.

Da sempre vicino alla parrocchia Cattedrale di Tursi, nonostante l'incendio del 1988 che ci costrinse a trasferirci nella chiesa del Sacro Cuore (di viale  sant'Anna, ndr), ho cominciato lì a muovere i primi passi per la nascita del coro. Con l'allora parroco don Peppino La Banca abbiamo dato vita nel 1996/97 ad un coro di voci bianche, formato dai ragazzi della scuola Media e delle Superiori. Ricordo che quell'anno arrivammo a quaranta elementi, con grande sorpresa per Tursi ed anche per mons. Rocco Talucci, all'epoca vescovo della Diocesi di Tursi-lagonegro. Per i primi tre o quattro anni, questo coro ha funzionato bene, animando le liturgie, sia quelle domenicali, e succedeva spesso, che soprattutto quelle della feste, come il Natale e la Pasqua.

Tuttavia, con il passare degli anni, pur maturando ed ampliando il repertorio, il coro ha dovuto fare i conti con l'emigrazione, di cui spesso il nostro territorio è protagonista. Cosi per sopperire a questo calo di numero e seguendo una mia esigenza, che già sentivo da un po', decisi di cambiare la fisionomia alla corale, inserendo anche voci di adulti, sia maschi che femmine, rendendola così un coro polifonico, ossia a più voci. Abbiamo iniziato poi a seguire un percorso polifonico sacro, con cui abbiamo animato le varie ricorrenze non solo della Cattedrale di Tursi, ma anche quelle presiedute in tutta la diocesi dal nuovo vescovo, mons. Francesco Nolè, essendo stati erretti a Coro diocesano. Attualmente il Coro Regina Anglonensis, del quale sono sempre stato direttore come da statuto, e che porta questo nome per ricordare lo stretto legame con la Madonna di Anglona, è composto da circa ventisette elementi, per lo più presenze femminili e questo mi rincresce molto, in quanto è sempre dura coinvolgere gli uomini in questo tipo di attività (essendo più portati per altri tipi di aggregazioni, magari più sportive).

Vorrei ricordare, per concludere questa panoramica sull'associazione, che abbiamo prodotto un cd-rom dal titolo "Madonna mej d'Angnon'", che include dieci brani, alcuni il lingua dialettale tursitana e altri in italiano, fino a oggi sempre tramandati oralmente di generazione in generazione. Noi abbiamo avuto questa fortuna, con un lavoro durato circa due anni, di incidere tali canzoni e trascrivere su un libricino, contenuto all'interno del cd, tutti i testi prima nella loro forma originaria e poi magari con la loro trascrizione italiana.

E  i rapporti con l'amministrazione e le altre associazioni?

Sinceramente non abbiamo avuto molti rapporti con le amministrazioni comunali e neppure con le altre associazioni. Il mio intendimento era che il Coro venisse considerato come un'iniziativa seria a ogni livello, anche perché  credo che siamo una delle poche associazioni che sistematicamente, una o due volte a settimana, si riunisce e studia, perché la musica che non trattiamo non può essere improvvisata. Ma, a dirla tutta, noi vorremmo maggiore attenzione da parte di tutti e dico francamente che non abbiamo mai avuto dei fondi per acquistare il materiale necessario per la nostra attività, e comunque, se qualche minimo finanziamento c'è stato, è avvenuto in modo del tutto irrisorio, visto che con grandi sacrifici noi provvediamo all'acquisto di spartiti, fotocopie, abbigliamento ed altro.

Con le altre associazioni, invece, a parte un'edizione di Telethon (di due o tre anni fa, quando tutte le associazioni furono unite per la raccolta fondi), non abbiamo grandi rapporti, forse perché veniamo considerati come un'associazione più specifica, o perché siamo troppo impegnati a provare, tanto che non saremmo a disposizione degli altri per confrontarci. Posso dire, però, che a noi farebbe molto piacere interagire con le altre associazioni, ribaltando l'idea che il Coro sia solo e prettamente religioso, vista l'ampiezza del nostro panorama musicale. Anzi, sono sicuro che se si presentasse dinnanzi a noi un progetto culturale che riguardasse le nostre tradizioni e quant'altro, saremmo in grado di dare esempio di come possiamo interagire con le altre realtà associative. Anche perché, da alcuni anni, la nostra è iscritta all'Abaco, ossia l'Associazione Basilicata Cori, che fa parte della Feniarco, ossia l'associazione nazionale di tutti i cori italiani.

Salvatore Cesareo