"Italiani all'Opera", documentario di Franco Brogi Taviani, a Moliterno il 4 gennaio
luned́ 31 dicembre 2012

 "Italiani all'Opera", documentario di Franco Brogi Taviani, a Moliterno, il 4 gennaio, ore 17

L'emigrazione italiana in Argentina raccontata dal regista Franco Brogi Taviani con la proiezione del suo film-documentario "Italiani all'Opera" (2009, Ita, col, 90' min.). Appuntamento a Moliterno, il 4 gennaio alle ore 17.00, nel CineTeatro Pino, organizzato dall'Amministrazione comunale di Moliterno e dalla Fondazione Leonardo Sinisgalli, con il contributo della Pro Loco e della Casa Museo Domenico Aiello. Nel programma della serata, presentata dal giornalista Rai Rocco Brancati, i saluti di Giuseppe Tancredi, sindaco di Moliterno, e di Giuseppe Pardi, presidente della Fondazione Sinisgalli, con l'intervento di Armando Lostaglio, critico cinematografico CineClub "De Sica"- BasilicataCinema.

Le vicende degli italiani emigrati in Argentina raccontate dal regista che si mantiene sulle orme di un giovane cantante italiano. Per pagarsi un viaggio di piacere in Argentina, una volta sbarcato, andrà alla ricerca di ingaggi nei teatri locali e feste private. Avrà l'opportunità di conoscere la ricca borghesia Argentina. Entrerà in contatto però anche con la realtà degli italiani emigrati per non morire di fame. Scoprirà una verità diversa. Quella di chi è costretto a sopravvivere a migliaia di km da casa. Intermezzo musicale a cura di Luigi Milano (arpa viggianese) e intervista a Franco Brogi Taviani, a cura di Rocco Brancati, seguita dal dibattito e dal buffet.

Italiani all'Opera!, già presentato a Torino, a Roma e ora anche in Basilicata, è un film-documentario che ci accompagna nelle storie degli Italiani in Argentina, dalle prime emigrazioni dell'Ottocento fino ad oggi. Il film di Brogi Taviani segue un giovane cantante lirico che giunge in Argentina, e che per mantenersi durante la sua permanenza, concorrerà a provini per i teatri locali, accetterà degli ingaggi per cantare in concerti privati, entrando in  contatto con la ricca borghesia del luogo. Attraverso il suo peregrinare sulle onde della musica lirica, il protagonista entrerà in contatto con tutto un mondo di italiani o di discendenti di italiani scoprendo le realtà più diverse: storie di grandi successi, grandi imprese e storie di lotta per la sopravvivenza dei più umili e meno fortunati.

Storie di vita che costellano una grande terra che risulta intrisa degli umori della più varia italianità. L'Opera, la musica lirica e quella popolare, usati come veicolo e come struttura narrativa, danno amalgama alla storia narrata con un racconto tra spettacolo, passione e ironia. L'Opera, grazie appunto alla tradizione italiana, è molto amata in Argentina e rappresenta uno dei punti più alti di congiunzione tra le diverse culture. Partendo dalle luci e dalla ricca architettura del Colon, uno dei più gradi teatri del mondo, percorreremo l'Argentina sino alla Patagonia attraversando le realtà più diverse, realtà in cui gli italiani sono ormai profondamente radicati.

Italiani di tutte le Regioni d'Italia che, pur mantenendo vivo il ricordo delle origini, hanno saputo adattarsi con uno scambio osmotico alle culture con cui sono entrati in contatto: e in un luogo sperduto del Nord, incontreremo addirittura un coro di Indios che canta con grande passione il "Va pensiero" di Verdi. Mentre i flussi migratori hanno un peso così determinante per il costume, la politica e per il nostro stesso modo di essere e rapportarsi agli altri, questo film ci ricorda cosa voglia dire essere emigrante, cosa voglia dire affrontare un nuovo mondo, vivere lontani dagli affetti, dalle proprie radici, è pò avere un'utilità che va al di là della pura rimembranza storica. Un film, dunque, che possa far riflettere sui valori di solidarietà e di civile convivenza.

Franco Brogi Taviani esordisce negli Anni '60 come regista teatrale e con una sua compagnia di prosa gira l'Italia per alcune stagioni rappresentando Sartre, Pirandello e Brecht. Oltre ai suoi film per la tv e per il cinema, presentati in numerosi festival nazionali e internazionali, ha scritto sceneggiature per la Rai e per la televisione tedesca. Come documentarista ha al suo attivo più di cinquanta titoli, molti dei quali hanno vinto premi nelle manifestazioni specializzate. Lavora anche, come regista pubblicitario, in Gran Bretagna, Grecia, Germania e Brasile. Tra i numerosi premi del settore, ha ricevuto anche un Leone d'argento. Opere come "Forse Dio è malato" (2008), "Modì" (1988), "Masoch" (1980) hanno riscosso cospicui consensi da parte della critica.