"No all'ampliamento della discarica di Monticello di Colobraro, va messa in sicurezza" |
mercoledì 23 aprile 2014 | |
"No all'ampliamento della discarica di Monticello di Colobraro, va messa in sicurezza". "MuoviAmo Tursi" replica polemica all'UGL"La discarica va messa in sicurezza, non ampliata". È il senso della polemica sul'impianto in contrada Monticelli di Colobraro, che oppone la "costituente" associazione politica MuoviAmo Tursi al sindacato autonomo Ugl.
Nei giorni scorsi, infatti,
il segretario provinciale Luigi D'Amico chiedeva "l'immediata riapertura della
discarica, per difendere i posti di lavoro di nove operai oggi disoccupati".
Netta e articolata la replica di Mario Cuccarese, portavoce dell'associazione:
"Smentiamo i numerosi luoghi comuni e la disinformazione seminata ad arte tra i
cittadini. Mesi addietro, abbiamo dimostrato che quella la discarica ha
distrutto ricchezza e posti di lavoro, a causa dell'inquinamento gravissimo di
terreni e falde acquifere. Sono stati stimati 20 posti di lavoro in meno nel
settore dell'agricoltura, a cui bisogna aggiungere altre unità nel settore del
turismo.
Insomma, tali impianti sono una scelta antieconomica e fallimentare (un
tempo vi lavoravano fino a 35 unità, pur sempre in condizioni assai disagiate).
Ci sorprende che l'Ugl si sforzi così ardentemente di tutelare un ecomostro
(con fuoriuscite accertate di percolato), tanto da chiederne l'ampliamento".
Il
movimento cittadino tursitano ha raccolto nelle scorse settimane più di 400
firme per chiedere la messa in sicurezza della discarica e la sua definitiva
chiusura, oltre a sottoscrivere la proposta di una gestione pubblica
comprensoriale del ciclo dei rifiuti nell'area del Basso Sinni, con la
costruzione di un centro di compostaggio, di smistamento dei rifiuti
differenziati e di un impianto di riciclo a freddo della plastica riciclata. I
cittadini hanno capito che le discariche non sono il miglior modo di
smaltimento dei rifiuti e ce ne sarebbero poche in giro se si realizzasse una
seria raccolta differenziata.
(La Gazzetta del Mezzogiorno, mercoledì 9 aprile 2014)
Salvatore Verde |