L'Associazione culturale Radici Motrici di Tursi presenta "Davanti a loro un uomo
giovedì 31 luglio 2014

L'Associazione culturale Radici Motrici di Tursi  presenta "Davanti a loro un uomo: letture dalla terra madre parola", dialogo poetico tra Domenico Brancale e Alfonso Guida, al Palazzo dei Poeti, 1° agosto, ore 20,30

"L'idea della lettura con il poeta Alfonso Guida nasce prima di tutto da un continuo dialogo che da anni abbiamo instaurato sia in nome della poesia che in nome di una terra madre parola". È questa la motivazione che ha spinto due talentuosi e tra i più affermati poeti lucani della nuova generazione a collaborare per realizzare lo spettacolo

"Davanti a loro un uomo: letture dalla terra madre parola", ovvero, un dialogo poetico tra Domenico Brancale e Alfonso Guida, i quali leggeranno rispettivamente i versi dell'altro. Lo spettacolo andrà in scena venerdì 1 agosto, alle ore 20,30, al Palazzo dei Poeti, nella Rabatana di Tursi, ed è organizzato dall'associazione Radici Motrici di Tursi, nata da meno di tre mesi, ma già molto attiva sul fronte artistico culturale.

"La parola per entrambi è un punto di non ritorno. Tutti e due in stato d'esilio: Guida restando a San Mauro Forte, io abbandonando Sant'Arcangelo - afferma Brancale - . È stata proprio Marina Cvetaeva a scrivere ‘Tutti i poeti sono ebrei', nel senso che sono sempre in esilio, sempre lontani nel nome. E dove comincia questo esilio per un uomo se non nel proprio corpo. Scrivere è il tentativo, seppur fallimentare, di ritrovare un giorno il Corpo promesso". 

"E allora, ritornando alla nostra lettura: come dialogano due poeti se non attraverso quella voce assordante che non dà tregua! Confidandosi all'altro o confidando nell'altro, sussurrando il segreto cui appartengono.  Tutto ciò accade nelle corrispondenze, nelle telefonate, nei messaggi di testo, nelle occasioni in cui ritornando in Lucania mi sono recato a San Mauro per riabbracciare un fratello preso in parola" spiega ancora Brancale. 

"Leggere all'altro i propri testi è come dichiarare la propria colpevolezza. Ma un poeta è colpevole dal momento in cui è nato una seconda volta nella scrittura. Un vecchio rabbino soleva dire al figlio di fare attenzione alle parole che avrebbe pronunciato in quanto avrebbero potuto segnare il mondo", conclude il poeta lucano.

Si tratta dunque di un dialogo a due, con e attraverso la poesia. E di fronte a loro un uomo: colui che ascolta, l'orecchio che metteresti nel fuoco per credere ancora. "Di fronte a loro un uomo" è il dialogo di questi due poeti che non smettono di cercare quell'uomo che si è incamminato nella selva della vita, è la ricerca di una mano da stringere, perché in fin dei conti non c'è nessuna differenza tra una poesia e una stretta di mano. E poi un tavolo, l'ampolla riscaldata dal filamento di luce. Forse non era mai stata sera, due uomini... uno che ha deciso di ascoltare la voce di colui che tace.

Per maggiori informazioni visitare la pagina facebook dell'associazione culturale (https://www.facebook.com/radicimotrici) o telefonare al 3287865118. La locandina dell'evento, realizzato grazie al contributo e dello show room Infissi di Policoro, è stata realizzata dal giovane tursitano Giuseppe Zito.

Alfonso Guida (1973) è nato e vive a San Mauro Forte (MT). Nel 1998 vince il premio Dario Bellezza, per l'opera prima con la raccolta Il sogno, la follia, l'altra morte a cura del Laboratorio delle Arti di Milano. Nel 2002 vince il premio Montale, con la plaquette Le spoglie divise (Quindici stanze per Rocco Scotellaro). Suoi versi sono apparsi su diverse riviste e antologie italiane, fra le quali «Poesia». Ha approfondito in particolare l'opera di Dario Bellezza, Amelia Rosselli e Paul Celan. Ha pubblicato la raccolta Il dono dell'occhio (2011),  Irpinia (2012),  A ogni passo del sempre (edizione Aragno, 2013), L'acqua al cervello è una foglia (Lietocoll,  2014)

Domenico Brancale (1976) è nato Sant'Arcangelo e vive tra Bologna e Venezia. Ha scritto: Cani e Porci (Ripostes, 2001), L'ossario del sole (Passigli, 2007), Controre (Effigie, 2013) e incerti umani (Passigli, 2013). Ha curato il libro Cristina Campo In immagini e parole e tradotto Cioran, John Giorno, Michaux, Claude Royet-Journoud. Collabora con la Galerie Bordas, CTL-Presse e con le riviste "Anterem" e "Rifrazioni". La sua ricerca sulla voce e sullo spazio ha prodotto numerose performance tra le quali: Questa deposizione rischiara la tua assenza (Gasparelli Arte Contemporanea, 2009); Nei miei polmoni c'è l'attesa (Galleria Michela Rizzo, 2013); Se bastasse l'oblio (MAC di Lissone, 2014); Langue brulée (Palis de Tokyo, Parigi 2014).