"Nella terra del magico e del fantastico: Colobraro"
sabato 01 settembre 2007
Tursi - Una intensa serata culturale su un argomento antropologicamente impegnativo, si è svolta a Colobraro, celeberrimo paese noto in Italia e anche all'estero come la patria lucana della magia, includendo pure scaramanzia, malocchio e superstizione. L'occasione propizia è derivata dalla presentazione (non è mai troppo tardi) degli atti di un convegno svoltosi in "quel paese" il 18 dicembre 2004 sulla "Letteratura Fantastica", appena pubblicati  per i tipi romani della Nuova Arnica Editrice-Collana di Testi & Studi, con il titolo inequivocabile  "Nella terra del magico e del fantastico: Colobraro", a cura di Laura Santone, docente di Lingua e traduzione francese all'Università di Roma Tre.  L'agevole testo è in doppia versione italiana e francese, essendo quella transalpina la lingua d'elezione di tale genere letterario, ma anche seconda patria del musicista Michele E. Carafa (Napoli, 17 novembre 1787 - Parigi, 27 luglio 1872), principe campano-colobrarese, autore di 37 opere, che in Francia trascorse gli ultimi trenta anni della sua vita. Il volumetto di 160 pagine, con foto centrali e copertina a colori del tursitano Salvatore Di Gregorio, contiene i rilevanti contributi dei relatori del convegno, gli accademici Romolo Runcini e Giovanni La Guardia, dell'Università Orientale di Napoli, Antonello Colli, dell'Università Cattolica di Roma, l'insegnante valsinnese Antonia Rago e l'ospite d'onore Lia De Martino (proprio gli studi del padre, l'antropologo Ernesto De Martino, confluiti in "Sud e Magia", avevano portato alla ribalta una realtà sommersa della terra di Lucania e di alcuni suoi paesi, facendo conoscere anche il nome di Colobraro nel mondo scientifico, a partire dagli anni '50).
Senza alcuno scongiuro e in assoluta tranquillità, l'appuntamento si è svolto nell'arena della ex scuola media, con il contributo della Comunità Montana Basso Sinni e della banca del Credito Cooperativo di Colobraro e Valsinni, e coordinato dalla sociologa Porzia Maria Cassavia, che ha ringraziato i numerosi collaboratori del progetto. Oltre alla curatrice del libro, sono intervenuti il sindaco di Colobraro Andrea Bernardo e Massimiliano Manolio, nuovo presidente della locale Pro Loco, il presidente del Consiglio provinciale di Matera Nicola Marino, il giornalista Daniele Calvi, che ha sviluppato i temi storico-antropologici del magico partendo dall'analisi demartiniana e proseguendo fino ai contemporanei, e la scrittrice e docente di Storia e Filosofia Elisabetta Boccardi, che ha offerto un'analisi storico-filosofica tra magico e fantastico, analizzandone le sue sfaccettature e suggestioni che spaziano dalla lingua dialettale al teatro, dalla letteratura alla canzone pop americana.
Il titolo della pubblicazione richiama quello dell' omonimo progetto culturale, ideato dalla citata Cassavia e realizzato con Rosa Crispino, Michele BrunoMassimiliano Manolio, Elena Di Napoli e Vincenzo Gagliardi, allora presidente della Pro-Loco che, con l'amministrazione cittadina, ha candidato lo stesso progetto al bando "Le Storie invisibili" (classificandosi terzo sui 24 approvati), presso il Gal-Cosvel di Rotondella nell'estate di tre anni fa. Finanziato con fondi dell'Unione Europea, il tutto si è concluso e realizzato in maniera attinente rispetto al crono programma presentato al Cosvel.
L'idea progettuale "Colobraro terra del magico e del fantastico" è stata articolata in alcune fasi distinte ma interconnesse, precedute da uno studio sociologico condotto sul territorio di Colobraro e proteso a rilevare il gradiente dell' argomento magia, all'interno della popolazione. "Che si presentò subito divisa in due anime, una intenzionata a rivalutare il fattore del magico e a farne eventualmente un uso spinto, anche ‘sfruttandone' i risvolti commerciali, e un'altra parte che non ne voleva neanche sentir parlare. La Letteratura del  fantastico, incarnata in questa terra straordinaria, è sembrata la giusta sintesi fra opposte tendenze, rivalutando il ‘magismo' comune a tutti i paesi dell'entroterra Lucano e restituendogli tutto il suo fascino, attraverso un operazione di marketing d'alto profilo culturale".