Il Tar per la Basilicata accoglie il ricorso del sindaco Guida, il 2 luglio la sentenza di merito |
sabato 10 maggio 2008 | |
Tursi - Il Tar per la Basilicata ha accolto nella seduta camerale del 7 maggio (depositata venerdì) il ricorso incidentale di sospensione degli atti impugnati dal sindaco Antonio Guida con gli assessori Natale Vallone, Francesco De Simone, Angelo Viviano, Pietro Santamaria, Tommaso Tauro (non ha firmato Francesco Salvatore Marra) e il presidente del consiglio comunale Filippo Palermo, tutti assistiti in giudizio dall'avvocato Donatello Genovese. L'ottenimento della sospensiva del decreto del Prefetto di Matera (17 marzo 2008), con il quale era stato sospeso il Consiglio comunale di Tursi e nominato un commissario per la provvisoria gestione dell'Ente, in attesa dello scioglimento, consente adesso alla maggioranza di centro-sinistra di rimanere in carica fino al 2 luglio prossimo, quando la giustizia amministrativa ha già fissato la discussione di merito per la sentenza definitiva dell'intricatissima vicenda giuridica delle dimissioni dei nove consiglieri comunali (sui diciassette assegnati). Le dimissioni, infatti, erano state reiterate il 6 ("contemporaneamente e con atti separati") e il 14 marzo (nelle forme "congiunte e contestuali") da Salvatore Mario Ragazzo, Annibale Santagata, Giuseppe Modarelli, Rosa Sarubbi (facenti parte della maggioranza scaturita dalle elezioni del 27 maggio 2007), e dagli esponenti dei due gruppi della minoranza consiliare: Angelo Castronuovo, Antonio Caldararo, Salvatore Caputo, Cosma Salvatore, rappresentati dall'avv. Brigida Caputo, e Antonio Lauria, dall'avv. Giuseppe Panio. Gli stessi nove dimissionari sono stati tutti surrogati, in due tempi (uno il 15 e gli altri il 23 aprile), dagli otto consiglieri rimasti in carica. Il giudice Antonio Camozzi, presidente di sezione del Tar e dello stesso collegio giudicante, aveva con tempestività disposto lo scorso 18 aprile il reintegro provvisorio degli amministratori locali, accogliendo la richiesta in tal senso formulata dal difensore dei ricorrenti. Leandro Verde |