VALLONE E VIVIANO RICORRONO AL CONSIGLIO DI STATO CONTRO L'ORDINANZA DELLO STESSO CDS
domenica 07 settembre 2008

VALLONE E VIVIANO RICORRONO AL CONSIGLIO DI STATO CONTRO L'ORDINANZA DELLO STESSO CDS

Tursi - Ennesima puntata dell'intrigo tursitano delle dimissioni dei nove consiglieri per far sospendere e poi sciogliere il Consiglio comunale di Tursi. Appena di pochi giorni addietro la schiarita con l'ordinanza della V Sezione del Consiglio di Stato favorevole al dimissionario, surrogato e dunque reintegrato Annibale Santagata, difeso dagli avvocati Aldo Loiodice e Ignazio Lagrotta, docenti universitari di Bari. Neppure il tempo di leggere le numerose carte che è scattato un altro "ricorso in opposizione di terzo e per la revocazione" di tale ordinanza, reso allo stesso Consiglio di Stato  in sede giurisdizionale da parte dell'avv. Angelo Roberto Martorano di Potenza, in rappresentanza degli attuali assessori comunali Natale Vallone (del Pdci) e diAngelo Viviano, prima in quota ex Udeur, poi Indipendente. 

Nelle conclusioni i ricorrenti chiedono "in via rescindente di dichiarare la nullità, o annullare, o pronunciare le revocazione, o la revoca o la caducazione della ordinanza che ha riformato l'ordinanza del Tar per la Basilicata; in via rescissoria, di dichiarare inammissibile e improcedibile e comunque respingere l'appello cautelare di Santagata, confermando l'ordinanza del Tar". Inoltre, "si chiede che il presente atto sia rimesso alla cognizione dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato e che, in ogni caso, venga assegnato ad un collegio diverso da quello che ha pronunciato l'ordinanza cautelare" (dunque non alla citata V sezione, ndr.). Dalla lettura delle 28 pagine, si conferma che tutto ruoti intorno alla questione (irrisolta ?) delle dimissioni dei nove consiglieri protocollate il 6 marzo (e replicate il 14 con atto autenticato e privo di vizi formali), prima che gli otto consiglieri rimasti in carica procedessero alle nove surroghe in due tempi (il 15 marzo quella di Santagata e le altre in aprile).

Nel testo si riprendono gli argomenti dell'avv. Donatello Genovese, legale degli amministratori ricorrenti. A questi aveva dato ragione il Tar per la Basilicata, con la sospensiva del provvedimento del prefetto di Matera (che aveva già proceduto alla nomina del commissario prefettizio), in attesa della sentenza di merito del prossimo 20 novembre. Due i quesiti basilari collegati: chi ha consegnato davvero le dimissioni al protocollo dell'ente e chi le ha conservate nella notte del 5 marzo (se il Santagata oppure la segretaria comunale, che non le ha autenticate comunque, essendo nella propria abitazione di Nova Siri). La lettura delle 28 pagine non scioglie affatto il dubbio, anzi alimenta le opposte versioni. Scuole di pensiero che si scontrano anche a livello giurisprudenziale sulla volontà dei singoli dimissionari, attesa la (presunta) inefficacia dell'atto collettivo finalizzato allo scioglimento dell'organo consiliare.

Salvatore Verde