Tursi - Si aggroviglia la già
delicata situazione all'interno del partito lucano di Pierferdinando Casini, commissariato ai massimi livelli e in
fibrillazione congressuale. Ultimo caso a livello territoriale, con prevedibili
strascichi, l'espulsione dall'Udc dell'ex vice sindaco tursitano Vincenzo Popia, che ha impugnato l'atto
con il sostegno "politico e morale" di autorevoli esponenti di ben 13 sezioni
di altrettanti comuni del materano.
Il sub commissario della
provincia di Matera e consigliere regionale Vincenzo Ruggiero, tre giorni dopo la sua designazione dei vertici
romani (avvenuta il 15 gennaio) ha adottato il provvedimento traumatico di "cessazione
dell'appartenenza, ai sensi dell'art. 90 dello Statuto, poiché il socio Popia
si è candidato alle recenti consultazioni amministrative del 2007 in una lista civica, il cui candidato sindaco
(Salvatore Caputo, ndr), tra
l'altro, è da tempo esponente del Partito Democratico, contrapposta alla lista
di centrodestra ove erano presenti i candidati ufficiali del nostro partito. In
tal modo ha contribuito, per la confusione e la turbativa che ha generato
nell'elettorato, alla sconfitta della CdL e, quindi, dell'Udc".
Il ricorso e la richiesta di chiarimento
di Popia (adesso resi pubblici), sono in una dura nota inviata all'on. Cesa,
segretario nazionale, all'on Tassone, commissario provinciale di Matera, oltre
che alla Commissione statutaria nazionale e al commissario regionale Mancusi. Si
definisce l'iniziativa "inaspettata e singolare, che mette chiaramente in luce
un suo aspetto vendicativo, poiché il sub-commissario ignora volutamente che
alle scorse elezioni erano presenti tre formazioni, tutte civiche. La
candidatura - aggiunge Popia - è
avvenuta in una lista di chiara estrazione di centrodestra e comprendeva tutto
l'esecutivo uscente eletto nella Casa delle Libertà, che Ruggiero ha tentato
invano di far sfiduciare nel consiglio comunale in prossimità delle elezioni di
maggio, causando lui disorientamento nell'elettorato e la vittoria del
centro-sinistra. Tali azioni, con pregresse e continue ingerenze ampie e
diffuse, sono lontane dall'idea moderata e cattolica (e contrastano molto con la
positiva gestione dell'ex segretario provinciale Blotti), anzi palesano atteggiamenti e comportamenti di onnipotenza
di chi non è abituato al confronto democratico e gestisce il potere con metodi
che fanno intravedere un'anomala ipertrofia dell'ego, mirando unicamente al
consenso elettorale personale, pur piccolo e incerto, e disinteressandosi
sostanzialmente delle sorti del partito nel prossimo futuro".
Il provvedimento ha originato
di fatto una ulteriore frattura, tanto che il consigliere nazionale Udc Peppino Dell'Aglio e altri esponenti si
sono riuniti a Tursi, " per esprimere piena solidarietà a Popia e per stigmatizzare
il provvedimento adottato, in sfregio ad ogni norma regolamentare e di buona
politica, mettendo in discussione la non rappresentatività di Ruggiero e chiedendo
formalmente la nomina di un secondo sub-commissario, di acclarata garanzia per
tutti, oltre a sollecitare un incontro e la convocazione a breve di
un'assemblea per discutere le problematiche del partito nonché la procedura e
tempistica per la celebrazione del congresso".
L'on. Tassone, commissario
provinciale, ha riferito a Popia di non sapere nulla dell'intera vicenda, che
adesso seguirà nei minimi dettagli, "perché un (sub)commissario di partito non
ha politicamente la licenza e le prerogative di James Bond".
Leandro Verde
|