"Il silenzio e la parola. La debacle del
sabato mattina". Sui piccoli e inetti politici locali di Arturo MERCANTI
Tra
il silenzio e la parola la mia propensione va a quest'ultima. Un tale disse che
non si era mai pentito di aver taciuto ma quasi sempre di aver parlato. Stare
in silenzio è la posizione dei pavidi, ovvero di coloro che hanno scarsa
sensibilità di fronte agli eventi della vita. Mi pare giusto a questo punto
prendere la parola ed esprimere liberamente la mia posizione di fronte agli
ultimi eventi politici locali.
Dopo
una lunga parentesi commissariale, frutto di una crisi politica della
coalizione di centrosinistra, capeggiata dall' ex sindaco Guida, si era
giunti,
finalmente, al confronto democratico. L'attesa ha sprigionato
l'iniziativa di "piccoli"
uomini della politica locale che a tutti i costi volevano rendersi
protagonisti
del nulla, generando una involuzione della
cultura politica che pure ha visto tante esperienze nella nostra
comunità. Ancora
una volta si è consumato un grave errore di prospettiva, la cui
responsabilità
si annida nella mente di squallidi personaggi vinti dal sentimento più
spregiovole della vanità.
Per
la prima volta nella storia politica tursitana si va alle urne, per
l'elezione
del primo cittadino, con una sola lista in gara e ciò non per un difetto
(quanto mai plausibile) nella presentazione di altre liste, ma per una
evidente
e patentata stupidità politica. Più vivo le vicende locali e più mi
rendo conto
della loro gravità. Tutto questo basta ed avanza per dimostrare che il
comune di
Tursi è ormai giunto a toccare il fondo e la sua fine è ormai segnata.
Non c'è
più speranza per coloro che, come il gruppo civico di Alternativa
Democratica, pur
animati da buona volontà vorrebbero risollevare le sorti del paese,
pronti a
fare ogni possibile sacrificio. Sempre più pressante è la voglia di
andar via,
anche se rimangono gli affetti e il senso di appartenenza. L'aria che si
respira è profondamente inquinata da personalità di poco conto che non
sanno
misurare le proprie forze e nemmeno la loro minimale intelligenza. Siamo
allo
sfascio più totale.
E'
impressionante quello che è accaduto! Il gioco dei veti incrociati e
delle
pregiudiziali, strategie da quattro soldi, discorsi senza senso, logiche
illogiche, insensate prese di posizioni hanno determinato
l'irrimediabile fallimento
della politica locale. Si è ripetuto, a distanza di qualche mese dalle
elezioni
provinciali, uno scenario politico dell'assurdo, con dirigenti che non
valgono
nulla, che meritano di essere cacciati dai loro "partiti" e dalla vita
politica
locale perché rappresentano quanto di più becero ci possa essere.
Personalmente
sono
sempre più convinto che nella nostra realtà locale ci sono persone che
degnamente possono rappresentarla, tuttavia, la loro discesa in capo,
sarà
sempre più ardua se gli avventori dell'ultima generazione resteranno
indisturbati al loro posto. Tutti erano consapevoli che già alle
elezioni
provinciali bisognava cambiare pagina e se solo si fossero messi da
parte
alcune logiche puerili l'area moderata del nostro paese avrebbe potuto
esprimere senza difficoltà un consigliere provinciale, c'erano gli
uomini e i
numeri. La logica della contrapposizione a tutti i costi ha poratato
all'ennesima sconfitta. Dobbiamo prendere atto che non è cambiato nulla
anzi è
peggiorato tutto.
Sento
dire in giro che si sta costituendo un fantomatico comitato
interpartitico del
"non voto", con la finalità manifesta di tentare di non far raggiungere
il
quorum all'unica lista in competizione. Con le concomitanti elezioni
regionali,
falliranno anche in questo?
Arturo
Mercanti
(Con questo articolo riprende la collaborazione, come tutte le altre libera e gratuita, di Arturo MERCANTI, già noto ai lettori del bimestrale "Tursitani")
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