ANALISI GEOLOGICA DELLA "PIETRA SANTA"
La sintetica esposizione analitica non intende
inficiare nulla della presunta religiosità del luogo denominato Pietrasanta,
dove la leggenda colloca nel tempo passato la ripetuta apparizione della vicina
Madonna di Anglona. E la presenza di acqua nel terreno circostante avvalora
pure l'ipotesi che la zona fosse più anticamente luogo di culto della dea
Demetra. La "pietra" è sicuramente antica, non trasportata, né di origine
vulcanica o stellare. Perciò, semplicemente, ne ricaviamo che la sensibilità
religiosa prescinde da considerazioni altre rispetto al bisogno innato di
credere, che hanno quasi tutti gli esseri umani. (s.v.)
Lungo l'antico Tratturo
che segue il crinale (spartiacque) e che collega la località di Ponte Masone al
colle di Anglona, ora abbandonato ed irriconoscibile, ma un tempo molto
frequentato dai contadini e dai pellegrini che si recavano al Santuario della
Madonna di Anglona, si scorge un ammasso roccioso denominato "Pietra
Santa", ubicato (Tav.1) a circa 200
metri sul livello medio marino, in posizione mediana tra i due punti
a quota più alta del citato tratturo (il colle d'Anglona situato ad una quota
di 263 mslmm e la sommità della "Croce di Anglona" a 276). La
Pietra Santa è rappresentata da due grossi blocchi rocciosi
sovrapposti tra loro (non già da un solo blocco come si è tentati di pensare) e
con un lato adagiati sui terreni argillosi, luoghi limoso -sabbiosi,
appartenenti alla Formazione Geologica di Montalbano J. (F. Mostardini e M.
Pieri, 1967) che ricopre gran parte del territorio di Tursi e che sovente
si evolvono in caratteristiche morfologie lunari detti "Calanchi".
L'importanza scientifico-naturalistica dei i calanchi, soprattutto in questi
ultimi decenni, è tale da suscitare un forte interessamento e un grande lavoro
da parte dell'Università di Basilicata, Enti pubblici e liberi professionisti,
l'istituzione del "Parco dei Calanchi", che comprenderà diversi comuni
circonvicini (a tal proposito, vi proporrò presto una sorta di carta d'identità
dei Calanchi, dal punto di vista geologico). Osservata la foto
redazionale n. 1, la Pietra Santa appare chiaramente
costituita da due blocchi rocciosi, sovrapposti, aventi la medesima storia
geologica e provenienti dalla medesima Formazione Geologica; i due blocchi sono
rappresentati da depositi sedimentari di origine marina, costituiti da
conglomerati, la cui ossatura principale è formata da singoli elementi
ciottolosi poligenici ed eterometrici e sabbie; si presentano compatti e uniti
tra loro da un cemento di carbonato di calcio (nelle sue fasi cristalline
calcitico o aragonitico). I due blocchi in parola rappresentano, quindi, due
lembi residui appartenenti alla Formazione Geologica dei Terrazzi Marini (F. Mostardini e M. Pieri, 1967), quivi impostati ed
erosi nel coso del tempo. Questa formazione e quindi la "nostra" Pietra
Santa è attribuibile ad un periodo geologico che risale al all'Olocene
avente un'età nell'ordine di circa 0,01 milioni di anni (ovvero circa
diecimila). Dal punto di vista
stratigrafico, i Terrazzi Marini, sono caratterizzati da terreni
subpianeggianti formatesi nei primi metri di profondità dalla battigia e sono
costituiti dall'alternanza di strati di sabbie e conglomerati, disposti
in livelli con sedimentazione piano parallela, spesso gradati (tendenza
nello strato a diminuire o aumentare le dimensioni dei ciottoli, per esempio,
da sabbie si passa gradatamente a conglomerati o da conglomerati a sabbie), e
di banconi di conglomerati e sabbia sciolti (caotici ovvero
assenza di stratificazione interna e senza una particolare gradazione). Detto questo, se ora
osserviamo la Fig.2, possiamo distinguere che
i due blocchi indicati con A e R sono
caratterizzati da una diversa disposizione dei clasti, sebbene appartenente
alla medesima Formazione Geologica. Indicano diversi episodi sedimentologici;
il blocco A è rappresentato da conglomerati cementati con clasti immersi in una
matrice sabbiosa disposti caoticamente (non gradati); diversamente, il blocco R
è rappresentato da conglomerati cementati e gradati. Alla luce di quanto appena
detto si può asserire che la Pietra Santa è rappresentata da due blocchi distinti e separati. Ciò può essere agevolmente
riscontrato nel blocco R della Foto n. 3 (particolare ingrandito della Foto 2),
sulla quale sono indicate due frecce con direzioni opposte che indicano le
diverse gradazioni, mentre la linea centrale, ad esse perpendicolare, delimita
il cambio della gradazione. Questa linea in realtà segna il passaggio tra una
trasgressione ed una regressione marina.
Domenico LIGUORI, geologo
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