ARTURO MERCANTI: La società tursitana stagna nel
grigiore della quotidianità. Chi è tra gli interna corporis Simone di Cirene
(Con questo articolo riprende l'autorevole collaborazione gratuita di Arturo Mercanti, chiaramente uno pseudonimo, già nostra incisiva firma sul bimestrale "TURSITANI", negli anni scorsi. La vivacità dei suoi inteventi, nel necessario dibattito politico e sociale, è da noi ritenuta quanto mai opportuna e segno di vitalità per l'intera comunità locale. Non soltanto di questo lo ringrazio tantissimo. S.V.)
In questi giorni di ricorrenza della santa Pasqua, vivendo la tradizionale
processione della Via Crucis, che ricorda la crocifissione di Gesù Cristo, mi è
tornato in mente il gesto di Simone di Cirene che, per misurare la grandezza
dell'uomo che era, accettò di portare la Croce al posto di Gesù, per
alleviargli le sofferenze sulla via del Calvario. Le famiglie italiane in generale e quelle tursitane in particolare
vivono oggi un grave e difficile momento storico, sono costretti ad affrontare
continui disagi economici, generati dalla mancanza di occupazione e dalla
vessazione delle imposizioni statali e locali.
La soluzione di tale crisi
sembra sia irreversibile o quanto meno non risolvibile in tempi brevi,
costringendo tutti ad un vero e proprio "calvario" quotidiano. È in atto un
radicale cambiamento del modo di vivere e la preoccupazione di trovarsi senza
uno stipendio induce ad una riduzione della spesa. Mi sono chiesto se e cosa possono fare le istituzioni locali per
arrestare tale fenomeno. Indubbiamente è impensabile chiedere di trovare una
soluzione definitiva, tuttavia, sarebbe auspicabile almeno tentare di
"alleviare" il peso di tale situazione. Non mi pare che, in questi ultimi due
anni di governo degli attuali amministratori locali, si siano messi in campo
atti ed attività tali da fronteggiare, in qualche maniera la grave crisi delle
famiglie tursitane. Anzi, solo per dirne una, di recente, tutti i cittadini che
proprio per motivi economici non hanno
potuto pagare i tributi locali, come la spazzatura, prima si sono visti
recapitare una ingiunzione di pagamento e poi, cosa gravissima, per il recupero
di soli 100 o 200 euro, gli è stato notificato un pignoramento presso terzi. La
conseguenza di tale abnorme azione legale, affidata alla società di recupero
CE.R.IN Srl, è stato il blocco di tutti i conti correnti bancari e postali dei
morosi. Ma l'aspetto più grave di tale azione e che, anche dopo l'avvenuto
pagamento e nonostante le diffide, la CE.R.IN non si è preoccupata di
comunicare la dovuta liberatoria, mantenendo illegittimamente il blocco dei
conti correnti.
Né è sembrato decoroso il metodo di distribuzione dei sacchi della
spazzatura, dove addirittura si faceva la fila per il ritiro e poteva ritirarli
solo il capo famiglia o altrimenti bisognava munirsi di delega scritta con
allegata la copia del documento di identità. Sono convinto che gli attuali
amministratori, avendo ormai da circa due anni dal loro insediamento lavorato
per programmare la soluzione dei problemi locali, a breve ci comunicheranno
come intendono risolverli.
Diversamente non è spiegabile questo totale immobilismo o, almeno, per
chi vive fuori dal palazzo, non si è ancora accorto delle iniziative messe in
campo. Come cittadino tursitano, mi piacerebbe sapere, ad esempio, quale sarà
la percentuale della tassa sulla prima casa che applicherà il nostro Comune. Allo
stesso modo, mi piacerebbe conoscere come sono stati impiegati i proventi
finora pagati dalla holding che ha la concessione dell'impianto eolico e quali
benefici ne ha avuto la comunità.
Al di là di questi semplici quesiti, ciò che volgio dire in particolare
è che la nostra comunità tursitana è diventata ormai insensibile alle questioni
sociali e sembra viva un momento di stordimento totale. Nessuno controlla ormai
le azioni amministrative, né ci si preoccupa di verificare le iniziative messe
in campo. Insomma tutto stagna nel grigiore della quotidianità.
Arturo Mercanti
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