Francesco Ambrico, storico materano di valore di Francesco VESPE
La provincia italiana esprime spesso delle genialità che non si
impongono all'attenzione nazionale ed internazionale ma che, non di meno, producono idee, conoscenze, emozioni e
sentimenti di grande valore che spesso
si è disposti a riconoscere solo a-posteriori quando la voce della storia si fa
distinta. Fra questi geni della "provincia" si annoverano gente come Tomasi di Lampedusa o lo stesso
Italo Svevo.
Noi qui a Matera oggi, fatte le dovute proporzioni, ne annoveriamo
alcuni che meriterebbero fin da adesso di essere valorizzate. E' il caso del
mio amico e collega Francesco Ambrico.
Il 21 Settembre tornando dal mare in tardo pomeriggio lo intravidi assorto e concentrato (forse in preghiera?)
davanti alla lapide dedicata ai martiri
del 1943 nel luogo dove sorgeva l'edificio che ospitava la caserma della
Milizia. Francesco ha dedicato ai fatti del XXI Settembre una intera esistenza
facendone una religione.
Fu folgorato da
questo evento fin da piccolo quando il suo maestro delle elementari lo portò un
giorno a commemorare le vittime di quell'eccidio. Negli ultimi 20 anni ha
condotto sull'argomento delle minuziose indagini storiche procurandosi
documenti inediti, anche da archivi stranieri (tedeschi e canadesi) e raccogliendo testimonianze dal vivo che sono
stati trattati e studiati con una rigorosità scientifica che non ha niente da
invidiare agli storici di professione (posso dire sicuramente con una
rigorosità ben superiore a quella di tanti storici "ideologhi" alla Lucio
Villari per intenderci!).
Prima di questa impresa Francesco mi ha raccontato
che aveva lavorato come elettricista per la troupe che girò qui a Matera il
film "King David" del 1984 con Richard Gere (quindi non solo il Vangelo secondo Matteo....!). L'attore è
uno dei tanti estimatori internazionali
che Matera vanta. Ma torniamo a Francesco. Ci mancò poco che fosse arruolato e
"deportato" negli studi di Cinecittà a Roma. A quei tempi non capì la ghiotta
occasione professionale che gli si
presentò e che purtroppo non volle cogliere.
Colse invece l'occasione di essere
assunto alla Telespazio presso il Centro di Geodesia Spaziale. Sicuramente
questo lavoro gli ha dato quella sicurezza economica (in verità non troppe
soddisfazioni professionali come invece avrebbe meritato!) che poi gli ha permesso
di svolgere quelle indagini storiche a sue spese che portarono alla scrittura
del libro "War Crimes at Matera" circa 10 anni fa. Ultimamente con l'artista
Pino Oliva ha rappresentato le vicende del XXI Settembre a fumetti. Un vero
capolavoro prodotto dalla nostra
provincia! Il racconto viene proposto con lo stessa tecnica narrativa
del film hollywoodiano "Vantage Point" (con Dennis Quaid, Forest Whitaker e
altri).
Gli stessi episodi: l'eccidio dei due tedeschi all' oreficeria Caione,
l'accoltellamento del tedesco all'interno della barberia Campanaro, gli scontri
nei pressi della caserma dei finanzieri in via Cappelluti, l'eccidio davanti
alla società elettrica lucana e l'eccidio con l'esplosione della caserma della
Milizia; vengono disegnati ripetutamente
sulla base dei diversi punti di vista dei testimoni che deposero al fine di
arrivare a definire un'unica verità storica che l'indagine di Francesco alla
fine ha fatto emergere.
Quasi tutti i morti di quella giornata possono
definirsi eroi per caso! Gente semplice e tranquilla trascinata dalla follia
della guerra sul patibolo. Ci fu comunque una partecipazione attiva del popolo
materano armato dagli inglesi e canadesi che premevano alle porte di Matera e
che parrebbe giustificare l'uccisione dei due tedeschi nell' oreficeria e la
sparatoria davanti alla prefettura di Matera. Senza questa "partecipazione
attiva" probabilmente l'assedio della città da parte degli alleati sarebbe
stata certamente più cruenta e più lunga. Ma la verità storica che emerge chiara
dal libro a fumetti non è la cosa più importante di esso.
L'episodio più
commovente della vicenda che il racconto sottolinea, è stato il soccorso
prestato da alcuni materani al tedesco accoltellato vigliaccamente nella
barberia e condotto immediatamente all'ospedale. Nonostante la divisa nemica
quei materani videro in quel giovane tedesco il volto di un loro figlio facendo
emergere una umanità che sa, nonostante tutto, imporsi contro ogni barbarie. La
stessa umanità che Francesco manifesta alla fine del libro commemorando tutti i morti di quella terribile giornata,
tedeschi inclusi !
Una cosa è certa: per ora Francesco Ambrico è l'unico vero
ricercatore di chiara fama che il Centro di Geodesia Spaziale ha fino ad oggi
espresso!
Francesco VESPE
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