La tv della notte di Armando LOSTAGLIO
Sembrerà tedioso parlare di televisione anche d'estate, quando la
televisione non esiste perché sopravvive di repliche, salvo i notiziari e poco
altro. Eppure, agli spiriti notturni non mancano sorprese: come dire che è
meglio di notte che di giorno. Da tempo ormai in quella fascia oraria si
emettono programmi di gusto, sarà perché sono svincolati dagli ascolti su
delega della pubblicità, oppure perché si crede che ci sia davanti
all'apparecchio gente più sveglia.
Fatto è che Rai notte, ad esempio, con una
programmazione colta, in questa tv diurna avrebbe scarso peso , o ne avrebbe
troppa in termini di "acculturamento". Così pure Rai 3 con le sue "cose mai
viste": film e sequenze rare, di originale provenienza miscelate come in un
film, un lungo irriducibile Blob; ed ancora il film d'essai di Rete 4, e Rai 2
con i programmi Uninettuno, autentiche lezioni universitarie. D'estate, quindi,
le differenze fra giorno e notte diventano incolmabili, salvo quel nostalgico DADADA
del dopoTg1 che evoca Blob, solo che è montato in maniera più edulcorata e per
nulla caustica.
La differenza un po' emblematica fra il serale e il notturno si
è potuta intravvedere in queste ultime programmazioni, mediante le distinte esposizioni
(chiamiamole così) di una madre e una figlia: qualche immagine (che potrebbe
definirsi al limite dell'osceno) vede
una signora non più giovane che si ostina a rappresentarsi come parodia, tale Ripa di Meana, alle prese con una lotta
verbale all'ultima offesa con il pregiudicato Corona nell'Isola dei famosi
(Rai2) di una stagione fa; e qualche sera fa, di notte, sempre su Rai 2, sua
figlia, Lante della Rovere, a declamare con eleganza, per il Festival della
Letteratura di Roma, un racconto di Flaiano, "Un marziano a Roma", in una apologetica
"inutilità riconquistata e frammenti necessari". Da madre a figlia, dalla
sottocultura venduta a iosa di giorno (o di sera) alla cultura manifesta
relegata e regalata ai pochi insonni. Ci sarà un disegno dietro questa logica,
una strategia?Analizzando per bene, qualche futuro storico la potrà rintracciare.
Oggi ci accontentiamo di questa tragedia greca, solo che, a differenza di quell'epoca
superba, mancano i Cori: nessuna indignazione ha senso, o è permessa. Scriveva cinquant'anni
fa Ennio Flaiano "Mai epoca fu come questa tanto
favorevole ai narcisi e agli esibizionisti. Dove sono i santi? Dovremo
accontentarci di morire in odore di pubblicità."
Armando Lostaglio
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