LETTERA A
UMBERTO BOSSI da Francesco Di Gregorio
Egregio
Ministro Bossi,
dovrebbe
sapere che i Borbone, che regnavano al sud dal 1734, fecero anche del progresso tecnologico e culturale l'attività
principale del regno, Napoli era una vera capitale, terza come popolazione in
Europa, la quinta nel mondo. Sotto il
regno di Ferdinando II la città di
Napoli e l'intero regno raggiunsero il massimo splendore diventando la terza
potenza mondiale. In sintesi, il dato storico è che a pagare per l'unità
d'Italia è stato solo il popolo del Sud. Con l'annessione del Regno delle due
Sicilie i piemontesi del Nord fecero un
vero affare.
I
piemontesi (con i loro alleati) non esitarono ad invadere il Sud ed ad usare
metodi di repressione peggiori di quelli usati dai nazisti nella seconda guerra
mondiale: i soldati (non briganti ma guerriglieri) meridionali catturati furono
deportati in vari campi di concentramento
nel nord Italia e moltissimi furono eliminati e buttati nella calce viva
(vedi Fenestrelle in Piemonte, dove fu compiuta la prima strage del nuovo
stato; nell'olocausto furono superati successivamente
soltanto da Hitler, che utilizzò le camere a gas e i forni per gli ebrei), 54
paesi del Sud furono rasi al suolo, tutto il patrimonio monetario fu rapinato
dalle casse dello Stato del Regno delle due Sicilie e perfino i macchinari
delle fabbriche, le navi, l'armeria, furono portati da Napoli al Nord, dove poi
sorsero le industrie del Piemonte, della Lombardia e della Liguria (il
cosiddetto "triangolo industriale").
Dal
1861 ad oggi il meridione è
utilizzato come "riserva", molte le tasse inique e i finanziamenti che
sono serviti per ripianare i debiti delle sole imprese del Nord che hanno fatto pseudo investimenti al
Sud. E tal rapina è ancora oggi in atto.
Non vi sono quasi più banche del Sud, i mutui e i prestiti nel Mezzogiorno
hanno tassi più alti rispetto al Nord
(dati Ansa di mercoledì 11 agosto 2009 di Bankitalia).
Dunque,
essendo certi questi dati, è evidente che il Nord dovrebbe prima risarcire
il Sud e soltanto dopo, caro Umberto, si potrebbe parlare di gabbie salariali e di
federalismo fiscale.
Arch.
Francesco Di Gregorio
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