L'Urbanistica
partecipata e condivisa, di Francesco Silvio Di Gregorio
Nell'ultimo
ventennio, da quando mi sono laureato, il tema della partecipazione dei
cittadini e degli urbanisti nei processi di trasformazione del territorio ha
acquisito sempre meno risalto all'interno di un dibattito di pianificazione
regionale, provinciale e locale. La
pubblica amministrazione risponde quasi sempre con diffidenza e riluttanza
adducendo motivazioni di carattere pratico (mancanza di risorse, iter
procedurali troppo lunghi e complessi, ecc.), ma in realtà temono che ciò
comporti una perdita di potere e prestigio nonostante i numerosi vantaggi,
riconosciuti da più parti, soprattutto all'estero e in alcuni casi sporadici in
Italia (Salerno).
Questo
tipo di modalità decisionali, se gestite adeguatamente, apporterebbero alla
pratica urbanistica e allo sviluppo urbano e sociale un enorme vantaggio, tra tutti la definizione
di soluzioni condivise, conformi ai problemi sollevati dalla comunità, più
efficaci e durature nel tempo.
L'urbanistica
partecipata, pertanto, non si pone come alternativa alla pianificazione
tradizionale, ma anzi, intende restituire credibilità e fiducia ad un processo
di gestione del territorio fortemente in crisi, perché impreparato a governare
uno scenario sempre più complesso, morfologicamente governato dalle regole del
mercato, socialmente mutevole, instabile, e culturalmente diversificato, e
soprattutto incapace di gestire i conflitti scaturiti dalla crescente richiesta
dei cittadini di una maggiore considerazione delle proprie opinioni sulle
iniziative politiche di cui saranno i destinatari.
La
crisi di legittimazione del consolidato modello di pianificazione sembra dunque
frutto di un più diffuso malessere, individuabile nell'elevata diffidenza e
sfiducia nei confronti degli organi rappresentativi del governo a livello
locale, che porta alcuni ad affermare di essere di fronte ad una crisi
dell'attuale sistema democratico.
La
crescente disaffezione nel sistema politico (talvolta attribuibile ad un reale
disinteresse degli elettori) e la diffusa sfiducia verso le istituzioni,
possono anche tradursi nella richiesta di una maggiore partecipazione,
soprattutto nei casi in cui i cittadini desiderino non delegare totalmente la
responsabilità decisionale ai propri rappresentanti; tale necessità è sentita
in particolar modo nell'ambito della gestione del territorio (elemento forse
più vicino e quindi più sentito dalla popolazione che si è rivelata capace di
attivare proteste anche molto intense e durature vedi caso Scanzano J.co
deposito scorie nucleari, le imprese sul blocco di Marinagri etc.).
L'incapacità
nel gestire le comunità «sempre più differenziate e in rapido mutamento», ha
infatti portato la pianificazione «dirigista e autoritaria» a rivendicare solo
«più autorità, più poteri, spesso peggiorando la situazione», ossia accrescendo
il divario tra sfera pubblica e privata, indotto dalla mancanza di
comunicazione e di fiducia. Si rende quindi necessario individuare e promuovere
un alternativo approccio progettuale e comunicativo - la pianificazione
partecipata e condivisa - che prevedesse la collaborazione dei cittadini alla
costruzione di politiche pubbliche, in particolare urbanistiche, di cui saranno
poi i destinatari; ciò è oggi agevolato dallo sviluppo delle nuove tecnologie
(internet), che ha portato alla formulazione di nuovi approcci di stampo
argomentativo e partecipativo, che può essere in grado di restituire un ruolo
centrale ai cittadini attraverso una serie di tecniche sperimentali che si
possono adattare al contesto in cui si sta operando e al tipo di comunicazione
che si vuole instaurare.
Un
esempio di urbanistica partecipata è oggi attuata dal Comune di Salerno che per
la realizzazione di opere importanti ha
prima coinvolto cittadini e progettisti su vari temi che vanno dalla
cultura alla pianificazione e poi ha cantierizzato le proposte condivise.
L'architetto
spagnolo Santiago Calatrava durante un incontro (luglio 2009) con i cittadini
di Salerno ha appassionato tutto il pubblico dipingendo degli acquerelli in
presa diretta, introducendo la sua idea progettuale di Marina d'Arechi Port Village
che sarà realizzato sulla litoranea sud del capoluogo e le ragioni della scelta
di affacciarsi sul mare. Ragioni dettate dalla volontà ben precisa di
proteggere il litorale dalla continua e pericolosa erosione del mare. Ha
esposto con dovizia i particolari del progetto, esibendo un'animazione che
lasciava intravvedere il corpo della struttura le aree interessate a verde e
gli interventi che toccano l'intero fronte del mare. Erano presenti numerosissimi studenti, professionisti,
docenti universitari e cittadini che
hanno seguito con interesse ed attenzione tutte le fasi dell'incontro contribuendo fattivamente alla discussione
condividendone le scelte.
"Il
Sindaco di Salerno Vincenzo
De Luca ha ricordato le caratteristiche del faticoso ed
entusiasmante programma di opere e lavori pubblici, condiviso prima dai
cittadini, che hanno fatto diventare Salerno un punto di riferimento per l'urbanistica
e l'architettura contemporanea in Italia e in Europa:"Alta qualità progettuale,
efficienza nello svolgimento dell'iter amministrativo, capacità di
cantierizzazione ed esecuzione. Mentre altrove si dibatte esclusivamente su
carte e progetti a Salerno si realizza. La trasformazione urbanistica permette
di valorizzare le potenzialità del capoluogo, baricentro ideale di un
comprensorio turistico tra i più belli del mondo con le Coste d'Amalfi e del
Cilento, Capri, Pompei e Paestum; un comprensorio che con l'alta velocità
ferroviaria, l'aeroporto e la stazione marittima è destinato ad allargare
ulteriormente i suoi confini"-. De Luca ha anche annunciato
l'intenzione di collocare l'Archivio in una delle torri di Piazza della Libertà
disegnata da Ricardo
Boffil: - "Un
luogo meraviglioso per una vera e propria casa della cultura. Uno spazio
museale dinamico e moderno dotato d'installazioni multimediali e caffè degli
artisti, che diventi a sua volta un attrattore turistico sia per l'importanza
dei materiali esposti sia per la possibilità di fruizione nel tempo libero" -.
Francesco
Silvio Di Gregorio, architetto
|