Roma - Il Circolo
Gianni Bosio, in occasione della seconda edizione della Festa Internazionale del Cinema di Roma e
in collaborazione con la Cineteca
Lucana, ha presentato
la rassegna cinematografica Il cortometraggio etnografico ed
antropologico ieri ed oggi: autori e metodologie a confronto, svoltasi
dal 22 al 27 ottobre presso la Casa della Memoria e della Storia della capitale, curata
da Gennaro Ermanno Arbia. Dopo le prime quattro serate dedicate ai temi
de "Il rito", "La società metropolitana", "La
religione" e "La società
agro-pastorale", gran finale dedicato alla Basilicata con le due serate: "la Lucania ieri" e "la Lucania oggi". In un clima sereno e festoso dai toni
celebrativi e commemorativi, alla presenza di un discreto pubblico, composto perlopiù da originari lucani e/o appassionati
di antropologia (e perché non dirlo, impegnati politicamente a sinistra), che venerdì
ha assistito prima all'esibizione di Alessandro Mazziotti, cha ha
suonato magistralmente la zampogna in tre brani della tradizione meridionale, e
poi alla proiezione di alcuni documentari girati
in regione a partire dagli anni '50: Cristo
non si è fermato a Eboli (1952, visionato nella versione in inglese) di
Michele Gandin, Vigilia di mezza estate (1959) di Gian
Vittorio Baldi, Monologhi
Lucani (1962) di Mario Albano,
Ch4 in Lucania (1964) di Giuseppe Ferrara, La Lucania di Levi (1962) di Massimo
Mida (Puccini) e La Lucania di Levi (1991) di Carlo
Prola. Filo rosso dei cortometraggi è stata l'opera di Carlo Levi, il celeberrimo Cristo si è fermato a Eboli, che
ogni regista a suo modo ha ri-evocato, rappresentato, sviluppato; senza
dimenticare l'importanza dell'insegnamento di Ernesto De Martino, padre dello studio etnografico delle
popolazioni italiane. La seconda sera, invece, si è aperta con la visione di un
corto fuori programma, Comizi d'amore
di Lino Del Fra che parla, per voce
degli operai protagonisti, della diffusione dei giornali pornografici davanti
all'Italsider di Taranto. Davvero divertente e curioso lo spaccato che emerge
su un argomento tabù. Poi si è passati alla visione di Pietre miracoli e petrolio di Gianfranco Pannone e Giovanni Fasanella, entrambi ospiti della
serata. Il loro film si occupa della scoperta di uno dei più grandi giacimenti petroliferi
del mondo proprio all'interno del parco naturale del Pollino e dei problemi di
una imprenditrice donna, proprietaria di un agriturismo, che entra in causa con
la
Ragione per la
costruzione dell'oleodotto, lungo complessivamente 154 Km e diretto a Taranto, che divide il suo terreno a metà
e in tal modo le impedisce di continuare l'attività. Al termine della visione,
un sentito dibattito sulle opere viste e sulla Lucania: adesso ricca e
sviluppata rispetto ad altre regioni del sud, e "rossa", ma con una classe dirigente
politica sotto inchiesta, cosa che ci ha fatto riflettere prima di andare al
buffet offerto dal circolo. Il tutto mentre i Totarella, gruppo di
Terranova del Pollino, si preparavano a suonare, per chiudere in musica questa riuscitissima
manifestazione.
Leandro Verde
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