Il "ciclostile"...una tradizione
culturale ancora accesa.
Appello per il bimestrale "Tursitani"
La
tradizione culturale vissuta nella nostra comunità Tursitana è una punta di
orgoglio che in verità è poco valorizzata.- Il massimo esponente è tutt'ora
rappresentato dal grande poeta Albino Pierro.- Vale la pena tuttavia ricordare
che vi è stato un periodo storico (fine anni settanta) in cui i giovani
dell'epoca, sotto la spinta e la guida di un intraprendete sacerdote, don Luigi Santamaria, diedero vita a numerose
manifestazioni culturali.- In quegli anni, in cui la contrapposizione politica
si dibatteva tra il partito storico della Democrazia Cristiana e i partiti
Socialisti, ebbero la "luce" due iniziative giornalistiche a diffusione
interna.- Una di estrazione social-comunista dal titolo TURSI ALLO SPECCHIO e
l'altra di estrazione demo-cristiana dal titolo UN PO' DI TUTTO.
Il
primo diretto dal validissimo prof. Nicola
Persiani (emigrato a Milano) e il secondo diretto da un gruppo di studenti
liceali (gran parte dei quali vive ancora in Tursi).
Questa
voglia di esprimere le proprie idee e di rappresentare i problemi sociali,
culturali e soprattutto politici della nostra comunità è sempre stata attiva e
viva, prova ne è il bimestrale TURSITANI che con grande tenacia è
riuscito (almeno fino ad oggi), nonostante le molteplici difficoltà, a
resistere alla "tentazione" dei pochi che ne volevano "la morte". L'impresa
compiuta dal direttore Salvatore Verde
è veramente lodevole e va sostenuta a tutti i livelli. Sarebbe un guaio cercare
di abbattere l'ultimo baluardo culturale
sopravvissuto alla falcidia dei politici locali.
Forse,
inconsciamente, non ci rendiamo conto (e ciò è riferito soprattutto ai
denigratori) della importanza di questo unico mezzo di informazione che abbiamo
nel nostro paese, dove non c'è una radio locale e neppure una TV locale. Infatti,
nei comuni a noi limitrofi, l'esperienza della informazione viene vissuta in
modo più evoluto. Basti pensare che siamo l'unico comune della fascia Metapontina
che non è ancora servito dell'Adsl, per velocizzare l'accesso ad Internet.
La
redazione dei "periodici" degli anni settanta era caratterizzata da un lavoro
del tutto "artigianale". Gli strumenti dell'epoca (era ancora lontana l'era del
computer) erano una macchina da scrivere, una matrice ed un ciclostile. L'unico ciclostile esistente
era quello tenuto dal Vescovo, l'allora mons. Vincenzo Franco. L'articolo
(il cosiddetto pezzo) veniva dattiloscritto su una matrice che a sua volta si
riproduceva tramite il ciclostile.- L'impaginazione veniva effettuata, per il
giornale "Tursi allo specchio", nell'abitazione del Prof. Persiani, mentre,
l'impaginazione del giornale "Un po' di tutto", nella famosa "Sala Cristologica",
messa a disposizione da don Luigi Santamaria.
Il
costo di tali iniziative era praticamente zero, tranne qualche piccolo
contributo fatto dagli stessi lettori che serviva per l'acquisto della carta,
dell'inchiostro per il ciclostile e delle matrici.
Gli
argomenti trattati erano assolutamente interessanti ed attuali, ricordo in
particolare l'intervista che veniva fatta ai politici dell'epoca sui problemi
mai risolti della nostra comunità, come l'occupazione per i giovani.
Mantenere
viva questa voglia di dedicarsi alla cultura con un mezzo di informazione
locale è di estrema importanza. Serve a confrontarsi, a maturare e,
soprattutto, serve a rappresentare una collettività, che non è arida, ma ricca
di idee.
Mi
chiedo che fine ha fatto il bimestrale "TURSITANI".
Sarà solo un ricordo anch'esso come "Tursi allo specchio" o "Un po' di tutto".
Mi piacerebbe capire quali sono gli ostacoli nel continuare tale iniziativa.
Certo, il Comune di Tursi, che rappresenta l'unico editore, vive un momento
particolare e l'incertezza sull'assetto politico-amministrativo, a causa della
complessa vicenda giudiziaria in atto, non permette di prendere decisioni che
non siano quelle di mera ordinarietà.
Personalmente
sono convinto che il nostro bimestrale non deve finire. Occorre che ci si attivi affinché possa
continuare. Se il problema fondamentale da risolvere, per farlo continuare a
vivere, è solo quello economico, sono sicuro che si troveranno persone
disponibili a contribuire a livello economico, sostituendosi al Comune di
Tursi.
L'appello
che faccio è che il direttore, Salvatore Verde, promuova un incontro con tutti
i collaboratori, con tutti coloro che hanno avuto modo di scrivere sul
bimestrale, nonché con i rappresentanti politici locali, affinché si discuta della sorte del bimestrale e
affinché si faccia una campagna per il
recupero di fondi necessari a finanziarlo.
Sono
sicuro che tutti saranno pronti a dare il loro (anche se minimo) contributo.
Arturo Mercanti
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