I
NOVE CONSIGLIERI COMUNALI PREANNUNCIANO NUOVE
E INCISIVE INIZIATIVE POLITICHE E DI RESPONSABILITÀ LEGALI
Con il presente comunicato stampa i sottoscritti Ragazzo Salvatore, Santagata Annibale, Modarelli
Giuseppe, Sarubbi Rosa, Castronuovo Angelo, Caldararo Antonio e Cosma Salvatore, intendono manifestare
pubblicamente lo sconcerto derivante dalla notizia che il Ministero dell'Interno
è del parere che non si debba procedere all'attivazione della procedura di
scioglimento del consiglio comunale di Tursi a seguito delle dimissioni di 9
consiglieri comunali in carica intervenute il 14 marzo 2008 con unico atto
autenticato ed acquisito al protocollo comunale di Tursi in pari data.
È assolutamente inconcepibile che il Ministero
vanifichi gli effetti delle pronunce giudiziarie favorevoli, dalle quali si
evince che il 14 marzo 2008 i 9 consiglieri comunali erano tutti in carica e
potevano esercitare l'azione politica conseguente, ovvero delle constestuali
dimissioni della metà più uno dei consiglieri.
La pronuncia del Consiglio di Stato del 26 agosto
2008, infatti, ha chiarito che il Comune di Tursi ha illegittimamente surrogato
il solo consigliere Santagata considerandolo già dimessosi con atto
irrevocabile del 6 marzo 2008. invece secondo i giudici di Roma lo stesso Santagata
era ancora in carica perchè le precedenti dimissioni del 6 marzo non erano
efficaci. È evidente allora che le nuove dimissione del 14 marzo riacquisiscono
l'effetto dissolutorio che l'amministrazione in carica aveva inteso eludere. Il
Ministero dell'Interno, pertanto, con un parere assolutamente illogico ed
irragionevole presta il fianco al tentativo di procrastinare l'attivazione del
procedimento di scioglimento del Consiglio comunale. Tentativo che non deve
assolutamente essere perseguito dal Prefetto di Matera in quanto si tratterebbe
di un illegittimo blocco procedimentale dal quale deriverebbero responsabilità
anche personali.
È intenzione dei sottoscritti di chiedere con
urgenza un'udienza al Ministro dell'Interno ed al Prefetto di Matera per ottenere
il ripristino della legalità. Non e' possibile, infatti, determinare un blocco
procedimentale che lede irreparabilmente e contestualmente i diritti esercitati
dai sottoscritti consiglieri, sia con riferimento all'azione politica che con
riferimento alla tutela giudiziaria.
Non si escludono iniziative dimostrative al fine di
evitare che su tale vicenda venga posto un velo da parte di coloro i quali non
vogliono ammettere ciò che appare a tutti evidente: a Tursi non vi è più una
maggioranza eletta in quanto sono stati illegittimamente surrogati più della
metà dei consiglieri comunali liberamente scelti dagli elettori.
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