In Tv il
presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua
di A. LOSTAGLIO, e la poesia di
B. Brecht "A chi esita"
Tg e Report:
gli incarichi del presidente dell'Inps Mastrapasqua
Non
ci era mai capitato di vederlo prima, e invece in due giorni, sui Tg e su Report
(Rai3 domenica sera), ha avuto un certo risalto. E' il presidente dell'INPS che ha appena presentato le riforme
previdenziali, in un apposito convegno a Roma davanti a ministri e
sottosegretari. Mentre su Report, due giorni prima, è stato al centro del
programma che proprio dell'Istituto di previdenza e delle contigue anomalie ha
ampiamente trattato. Il suo nome è Antonio
Mastrapasqua, di quelle personalità spesso invisibili che operano nel vasto
sottobosco degli incarichi milionari.
Fuori,
quindi, dal cono di luce che
invece avvolge altre categorie di punta,
politici in testa. Con la nomina dell'INPS questo luminare
dell'amministrazione
ne conta oltre cinquanta. Incarichi di tutte le tipologie, in ogni
genere di
società e indipendentemente dall'azionista, pubblico o privato che sia. L'elenco
delle
sue cariche attuali reperibile alla Camera di commercio è lungo ben
diciotto pagine. Mastrapasqua ha quattro incarichi da presidente: oltre
all'Inps,
gli incarichi di presidente di Equitalia Gerit, Equitalia Etr ed
Equitalia Esatri, società controllate da Equitalia, gruppo di
cui l'Inps possiede il 49%. Due incarichi sono da vicepresidente:
nella Equitalia servizi e nella Equitalia nomos, altre società del
gruppo. Mastrapasqua risulta
anche titolare di un incarico da amministratore delegato di Italia
previdenza, controllata dall'Inps. E' solo la punta di un
iceberg dalle
enormi incombenze; ma quando avrà il tempo di occuparsi di Inps con
tutte le
problematiche sociali che l'istituto comporta? Se lo chiedeva alla sua
nomina anche
il giornalista e scrittoreSergio Rizzo.
Report
su Rai 3, durante la trasmissione sulla previdenza, le ha evidenziate
tutte le
cariche, incalzando il presidente con spigliatezza durante una
intervista, alla
quale sembrava ribattere con naturalezza,
apparentemente incurante del gravoso disagio che i comuni mortali vivono
nel
mondo del lavoro e del precariato. Disagi nei numeri, visto quanto
totalizza all'anno
il presidente rispetto ad un qualsiasi pensionato. Sui Tg il presidente è
apparso
invece come un qualunque presidente di istituto, fra i più importanti
nel
Paese, certo, ma non il mega-presidente (di fantozziana memoria) con
tutti
quegli incarichi di incommensurabile potere. Grazie a Report lo abbiamo
guardato in tv sotto una luce diversa, è importante sapere chi
amministra con
previdenza i nostri soldi. Questione di linguaggi, dunque, non soltanto
di fare
informazione: maniere antitetiche al di là di ogni strumentalizzazione.
Armando
Lostaglio
Capita
di imbattersi in versi , magari rileggerli a
distanza di tempo, e riscontrare che oggi sembrano terribilmente belli,
attuali, contestuali a quanto ci capita intorno, ci attornia in un vento
sbandato, eppure vitale. Buona lettura. (A.L.)
Poesie
da Svendborg - Bertolt Brecht - A chi esita [An den
Schwankenden]
Dici:
per noi va male. Il buio cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando si era appena cominciato.
E il nemico ci sta innanzi più potente che mai.
Sembra li siano cresciute le forze.
Ha preso una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può negarlo.
Siamo sempre di meno.
Le nostre parole d'ordine sono confuse.
Una parte delle nostre parole
le ha stravolte il nemico
fino a renderle irriconoscibili.
Che cosa è errato ora, falso,
di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto?
Su chi contiamo ancora?
Siamo dei sopravvissuti, respinti,
via dalla corrente?
Resteremo indietro, senza comprendere
più nessuno e da nessuno compresi?
O
contare sulla buona sorte?
Questo
tu chiedi.
Non aspettarti nessuna risposta
oltre la tua.
"Ingrandiranno
/ i possessi dei possidenti / e la miseria dei
diseredati / i discorsi dei duci / e il silenzio dei guidati".
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